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    Sabatini a CM: 'Il Bonucci leader e campione è solo un ricordo. Allenarsi da solo? Ha già smesso ma non se n'è accorto'

    Sabatini a CM: 'Il Bonucci leader e campione è solo un ricordo. Allenarsi da solo? Ha già smesso ma non se n'è accorto'

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    "Leonardo Bonucci si allenerà da solo, con l’intenzione di far cambiare idea a Massimiliano Allegri". Adesso proponiamo le stesse parole, ma togliendo nomi e cognomi. "Il giocatore si allenerà da solo, con l’intenzione di far cambiare idea all’allenatore".



    Si tratta della frase più ridicola che si possa pensare, dire e scrivere. Riflettete. Se uno si allena da solo, come può far cambiare idea all’allenatore? Una risposta affermativa c’è: si può cambiare idea per necessità, se chi gioca al posto del "fuori rosa" combina disastri tecnici oppure litiga in spogliatoio o infine si infortuna gravemente. Di conseguenza: Bonucci spera che il suo sostituto inciampi in una di queste trappole (disastro, litigio, infortunio)? Allenarsi da solo significa farlo senza la presenza dell’allenatore che - quindi - dovrebbe cambiare idea… “alla cieca”. Non c’è altra soluzione.

    Qui è doveroso, giustissimo, ricordare la bravura e il carisma, i trionfi e la considerazione internazionale, insomma tutte le qualità che per tanti anni hanno fatto di Bonucci un esempio citato anche da personaggi enormi come Guardiola e Mourinho. Ma è un ricordo di ieri e l’altro ieri. Oggi l’ormai ex capitano della Juventus dà l’impressione di proporsi come uomo carismatico senza averne le caratteristiche caratteriali. Nè i pensieri appropriati. Un vero leader e valore aggiunto di spogliatoio sta in disparte ad aspettare che qualche compagno faccia o si faccia male? Oppure che vada qualcosa storto fin dalla tournée statunitense? Che l’allenatore “cambi idea” o invece - detto meglio - che “cambi l’allenatore”, così il nuovo magari, eventualmente, ci ripensa?

    Andando oltre retoriche varie e ipocrisie assortite, la situazione di Bonucci si spiega attraverso una provocazione generalizzata, che Fabio Cannavaro sintetizzò durante uno di quegli interventi sul web in cui si è tutti più disinibiti: ha già smesso, ma non se n’è ancora accorto. Questo disse il capitano dell’Italia mondiale 2006, ricordando di aver gestito il proprio declino fisico e tecnico in maniera accurata, nonché rispettosa di se stesso e degli altri.

    Bonucci è in evidente declino, e non da ieri. Eppure si dice sia rimasto scioccato dall’informazione di Giuntoli e Manna, che pure gli hanno riservato un trattamento di riguardo, in tempi di messaggini e video call più che sufficienti per ogni comunicazione. Che poi, in verità, a Bonucci era già stato detto, anche da tecnici e dirigenti juventini: se vuoi giocare per andare all’Europeo, trova un’altra squadra. Ma qui forse servirebbe, e non solo a Bonucci, un antico proverbio: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

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