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    Sabatini a CM: 'Gasperini, Doveri, curva Atalanta e tifosi Juve, su Vlahovic solo brutte figure. Daspo a vita ai razzisti'

    Sabatini a CM: 'Gasperini, Doveri, curva Atalanta e tifosi Juve, su Vlahovic solo brutte figure. Daspo a vita ai razzisti'

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    La curva dell’Atalanta avrebbe fatto più bella figura se non avesse ripetuto l’orrendo coro “sei uno zingaro”, dedicato a Vlahovic, peraltro già preso di mira con la stessa colonna sonora l’11 settembre 2021, quando giocava nella Fiorentina.

    L’arbitro Doveri avrebbe fatto più bella figura se non avesse ammonito l’attaccante e fischiato subito dopo il gol, tanto la partita era finita.

    Gian Piero Gasperini avrebbe fatto più bella figura se li avesse definiti “razzisti e maleducati”, non semplicemente “maleducati”, quei curvabili bergamaschi che pure “applaudono Pasalic e Djimsiti” (cit senza commento dello stesso allenatore atalantino).

    Sui social, tifosi e influencer, avrebbero fatto più bella figura se non avessero subito alzato il ditino per segnalare puntigliosi “ah, ecco, adesso Gravina dovrà dare la grazia come a Lukaku”. Pare ovvio.

    Tutti avrebbero potuto far più bella figura, agli occhi di chi - nel mondo - guarda al calcio italiano sperando di trovarvi ancora qualche briciola dell’ex “campionato più bello del mondo”.


    Ma non si può continuare a dire e scrivere cosa sarebbe stato meglio non fare, semplicemente perché ormai è già stato fatto. E non serve parlare. Meglio agire. Meglio un’azione decisa della Federazione, che può acquisire le immagini dei “coristi”. Uno a uno. Chiamiamoli proprio così, coristi, che però guarda caso fa rima con razzisti. E non con maleducati.

    Non ci devono essere differenze di trattamento fra Lukaku e Vlahovic. Anzi. Se possibile, purtroppo, i rumori di Bergamo sono stati molto più udibili, a tratti addirittura assordanti, rispetto a quelli dello Stadium in Coppa Italia. Ma non ci si può trastullare con le misurazioni acustiche. Nè con lo slogan “non succederà più”, ritornello di un’allegra canzonetta di Celentano datata cinquanta anni fa. Oggi né parole nè giri di parole. Solo un’azione: andiamo a vedere chi erano i “coristi” e buttiamoli fuori dagli stadi. Ci sono le immagini. La Federazione le deve chiedere. La Lega calcio le ha già: le inquadrature sui tifosi fanno parte del flusso visivo che arriva a Lissone, dove ci sono le stanze del Var, per intendersi. E l’Atalanta si presume che abbia anche altre immagini, dal circuito interno del proprio stadio.

    Proprio perché si tratta di combattere la discriminazione razziale, non ci deve essere alcuna discriminazione - chiamiamola “differenza”, che suona meglio - tra coristi e ululatori, tra insultatori e violenti, tra razzisti e maleducati. Insomma, tra Juventus e Atalanta. Grazie alla collaborazione offerta senza esitazioni e con tutta la buona volontà, la società bianconera ha aiutato la Questura di Torino a predisporre il Daspo per 171 tifosi che avevano dato il peggio di sé stessi contro Lukaku. L’Atalanta deve comportarsi allo stesso modo.

    L’11 settembre del 2021 (per i senza memoria basta cercare il video ancora on line), Vlahovic venne offeso con lo stesso ripugnante coro mentre stava per essere intervistato da Sky. Sentirono tutti, meno chi doveva sentire. Nessuna traccia sul referto arbitrale, nè sui rapporti degli ispettori di Lega. Nemmeno un provvedimento del Giudice Sportivo. Neanche una multa all’Atalanta.

    Siccome esistono ancora le immagini di quella volta, mettiamola assieme a quelle di oggi. E diamo il Daspo a vita almeno a chi viene individuato come “corista” sia allora che ora. Perchè, per parafrasare Gasperini, “maleducare forse è umano; ma perseverare è senza dubbio razzista”. 

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