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    Russia, multa ad Apple per contenuti fake sulla guerra in Ucraina

    Russia, multa ad Apple per contenuti fake sulla guerra in Ucraina

    • Giacomo Spurio
      Giacomo Spurio
    Una multa di 400mila rubli, pari circa a 3800 euro, per non aver rimosso un podcast che conteneva informazioni ritenute non affidabili sul conflitto. L’accusa è quella di non aver rimosso un podcast contenente informazioni false ed inaffidabili su quella che viene definita “operazione militare speciale”, ovvero la guerra in Ucraina. Informazioni definite come “volte ad attirare i minori in attività illegali per destabilizzare la situazione politica in Russia”. Un tribunale di Mosca ha imposto una multa ad Apple per aver diffuso questo materiale giudicato proibito su territorio russo.

    L’importo della sanzione è decisamente contenuto: 400 mila rubli, pari a circa 3800 euro. Sicuramente una cifra irrisoria per una multinazionale che vale oltre mille miliardi di dollari. Dunque una multa sicuramente più simbolica che altro.
    Il tribunale però, ha multato anche Wikimedia Foundation per le stesse ragioni. Sarebbero rimaste, nelle pagine di Wikipedia in lingua russa, materiale che violano la legge che vieta di diffondere informazioni “false” sulla guerra in Ucraina.

    Qui la sanzione è decisamente più alta: 3 milioni di rubli, pari a poco più di 30 mila euro. Se in questi casi parliamo di multe che sembrano pochi euro per chi dovrà pagarle, in altri casi le pene sono state severe. Ad esempio, Vladimir Kara-Murza, un esponente dell’opposizione, è stato condannato quest’anno a 25 anni di carcere per tradimento a causa dei suoi discorsi contro le azioni della Russia in Ucraina. Apple era già finita nel mirino delle istituzioni russe, a marzo il Cremlino ha vietato a tutti i suoi dipendenti di utilizzare iPhone.

    Come hanno spiegato, infatti, i dispositivi possono essere vulnerabili alle agenzie di intelligence occidentali. Inoltre Apple ha già dovuto pagare una sanzione di 906 milioni di rubli ( circa 8,7 milioni di euro) per un caso antitrust: la società era stata accusata di abuso di posizione dominante nel mercato delle app dal servizio federale anti-monopolio russo.
     

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