Rummenigge: 'Per costruire grandi squadre serve un campione ogni anno. Ha ragione Moratti: il campo prima di tutto'
Intervistato dal Corriere della Sera, il presidente esecutivo del Bayern Monaco, Karl Heinz Rummenigge ha parlato a tutto tondo del club bavarese, club che in europa è considerato l'esempio più virtuoso nella costruzione di una squadra vincente: "Credo abbia ragione Moratti quando dice che la forza trainante di una società è la squadra. Sono convinto che l'elemento essenziale siano i risultati sportivi. La svolta nella nostra storia recente è stata la rinuncia a cedere Ribéry un anno dopo il suo arrivo. Se la squadra gira, se vince, se gioca bene, tutto diventa più semplice: i tifosi vengono allo stadio, i grandi giocatori sono contenti di trasferirsi qui e gli sponsor sostengono il club, lasciando spazio agli investimenti. Il gioco viene prima di tutto le grandi squadre si costruiscono inserendo un campione anno dopo anno. Per questo è fondamentale il ruolo dell'allenatore".
A proposito di allenatore Rummenigge racconta così l'ingaggio di Guardiola: "Un ruolo importante l'ha avuto Giovanni Branchini. Guardiola era fermo, avendo scelto un anno sabbatico; c'era un pensiero su di lui; abbiamo saputo che aveva una forte simpatia per il Bayern e per la sua storia. Ci siamo mossi prima di Natale 2012; a gennaio 2013 ha firmato il contratto".
Infine l'ex attaccante dell'Inter parla anche del calcio italiano: "Il calcio italiano sta cambiando, c'è più attenzione per i giovani che sono fondamentali. Ma sono molto importanti gli stadi, è brutto vedere impianti vecchi e mezzi vuoti: a Torino allo Juventus Stadium ad esempio si vive la giusta atmosfera. I tempi sono cambiati, e anche se per alcuni con PSG e City il fair play finanziario è considerato un malus, io credo invece che rappresenti un bonus".