AFP/Getty Images
Rummenigge: 'Mini-allenamenti, task force medica e dialogo con la politica, ecco perché la Germania funziona'
Il ceo del Bayern Monaco Karl-Heinze Rummenigge ha rilasciato un'intervista a Il Corriere della Sera, nella quale ha affrontato il tema coronavirus e su come il campionato tedesco stia programmando la ripresa.
"Da una settimana abbiamo il permesso di fare allenamento in piccoli gruppi di 4-5 giocatori, dopo le sessioni in teleconferenza che sono state utili per rimettere in forma i ragazzi. Quando sono arrivati al centro sportivo e hanno interagito di persona, il loro umore è migliorato molto. I mini gruppi funzionano, perché come Lega abbiamo istituito una task force medica, che è in contatto quotidiano con la politica e controlla che tutto si svolga in modo regolare. Due volte a settimana, vengono a fare il tampone ai calciatori".
Sulla possibilità che tutti gli altri principali campionati europei terminino regolarmente: "Altrove la situazione è molto più pesante che in Germania. Qui non è tutto sotto controllo al 100%, ma ho la sensazioni che lo sia di più rispetto ad altri Paesi. Ognuno deve valutare la propria situazione e trovare soluzioni con la politica, che alla fine è quella che decide se e quando ricominciare".
Sugli stipendi ridotti dei giocatori: "L'importante è capire che in una situazione del genere, mai vissuta dal mondo, che la solidarietà è un aspetto fondamentale, tra i Paesi e le persone. Il mercato sarà certamente condizionato, tutti abbiamo speso sempre di più negli ultimi anni, tra ingaggi e cartellini. E' il momento della liquidità e chi ha liquidi sarà molto prudente".
"Da una settimana abbiamo il permesso di fare allenamento in piccoli gruppi di 4-5 giocatori, dopo le sessioni in teleconferenza che sono state utili per rimettere in forma i ragazzi. Quando sono arrivati al centro sportivo e hanno interagito di persona, il loro umore è migliorato molto. I mini gruppi funzionano, perché come Lega abbiamo istituito una task force medica, che è in contatto quotidiano con la politica e controlla che tutto si svolga in modo regolare. Due volte a settimana, vengono a fare il tampone ai calciatori".
Sulla possibilità che tutti gli altri principali campionati europei terminino regolarmente: "Altrove la situazione è molto più pesante che in Germania. Qui non è tutto sotto controllo al 100%, ma ho la sensazioni che lo sia di più rispetto ad altri Paesi. Ognuno deve valutare la propria situazione e trovare soluzioni con la politica, che alla fine è quella che decide se e quando ricominciare".
Sugli stipendi ridotti dei giocatori: "L'importante è capire che in una situazione del genere, mai vissuta dal mondo, che la solidarietà è un aspetto fondamentale, tra i Paesi e le persone. Il mercato sarà certamente condizionato, tutti abbiamo speso sempre di più negli ultimi anni, tra ingaggi e cartellini. E' il momento della liquidità e chi ha liquidi sarà molto prudente".