Ruiu: 'Milan più squadra di tutti, Maignan prende solo gol di mano. Derby ininfluente per lo scudetto, poi serve Ibra'
Di certo la squadra di Pioli non sta concludendo la stagione in maniera brillante e spensierata, sicuramente le continue defezioni fanno emergere i limiti di una rosa che già di per sé non vanta chissà quali valori tecnici e altrettanto palesemente il Milan denuncia enormi difficoltà in fase realizzativa. Ciononostante, a 5 partite dalla fine del campionato (6 per i più "fortunati") i rossoneri dimostrano ancora una volta di essere la squadra più "squadra" di tutte.
Diversamente non si spiegherebbe questa eccezionale tenuta difensiva che prescinde persino dagli interpreti come dimostra la rivoluzione last minute pre Genoa occorsa all'improvviso a causa del forfait di Calabria. Una linea a 4 con Kalulu terzino e Gabbia rispolverato titolare poteva mettere a serio rischio il capitale del bellissimo gol di Leao arrivato subito a inizio partita. E invece no, i rossoneri pur non brillando affatto e ribadendo la scarsissima vena realizzativa e la grande pressione psicologica che ha contraddistinto tutte le ultime prestazioni, sono riusciti a ridurre al minimo sindacale i rischi difensivi. La voglia di sacrificarsi e di difendere sempre in 11 è una garanzia importante per l'ottimo Maignan. Nonché un grande merito da ascrivere alla gestione di Pioli.
Lo vediamo anche noi che da qui alla fine il Milan ha il calendario più difficile, lo capiamo anche noi che l'Inter ha ormai gettato alle spalle il periodo di crisi e lo sappiamo anche noi fin dall'inizio dell'anno che i rossoneri rispetto ai competitor hanno inferiori valori tecnici e di personalità. Eppure non ha senso arrendersi o cedere il passo proprio adesso che a 5 giornate dalla fine il Milan è davanti a tutti in classifica.
Di certo contro il Genoa Pioli ha fatto le scelte più logiche per mantenere la solidità della squadra. A partire dalla conferma di Saelemakers, limitatissimo dal punto di vista tecnico, ma importante per bilanciare il tridente di mezze punte alle spalle di Giroud. Proseguendo con la scelta che speriamo sia definitiva di Kessié trequartista titolare e a Diaz in panchina. Anche se l'ivoriano se ne andrà a fine stagione, la sua caratura tecnica e psicologica è troppo importante nelle pesantissime partite di questo rush finale, esattamente come lo fu un anno fa di questi tempi. Kessié aiuta in fase difensiva e fa da collante tra centrocampo e attacco. Lui, Leao e Theo sono il tridente su cui il Diavolo può ancora puntare le sue fiches per lo scudetto. Certo, se nelle ultime 5 partite si rivedesse anche solo part time Ibra, sarebbe perfetto.
Adesso arriva l'intermezzo di Coppa Italia contro l'Inter che non deve influire in alcun modo nel testa a testa per il tricolore. È giusto che Pioli schieri la miglior formazione e che il Milan provi a staccare il biglietto per la finale, tanto più che potrebbe bastare anche solo un pareggio con reti, esattamente come accadde nella storica semifinale di Champions del 2003. Ma Ibra e compagni dovranno essere bravi a non farsi influenzare né in positivo né in negativo dall'andamento della semifinale di Coppa rispetto alla corsa in campionato.
Non so che scelte farà Pioli, ma a mio avviso e considerando quanto sia alta la posta in palio, tra le due sfide della prossima settimana, la priorità deve avercela la trasferta di Roma in casa della Lazio. Battere la Lazio all'Olimpico sarebbe un segnale fortissimo e costringerebbe l'Inter a vincere contro la Roma e a non fallire il recupero di Bologna, che finalmente sta per essere giocato. Forse.