Ruiu: 'Elliott e Blue Skye, giochetti sulla pelle del Milan. Tre cambi di proprietà avvolti nel mistero, quando la finiranno?'
La sensazione è che la nuova stagione non sarà molto diversa da quella precedente, né per quanto concerne la formazione-base della squadra né per quanto concerne il monte ingaggi. Di sicuro Pioli non avrà a disposizione una rosa sterminata con grandissime alternative e questo, a bocce ferme, pare essere un limite nella stagione in cui si giocheranno tantissime partite in pochi giorni a causa del Mondiale incastonato proprio nel cuore dell’annata sportiva.
Partite che oltretutto il Milan giocherà con il tricolore sul petto e dunque con l’obbligo sportivo di difendere il titolo e partite che vedranno la squadra impegnata anche in Champions League con l’obiettivo, quest’anno sì, di superare il girone eliminatorio. Se non altro perché i rossoneri ci arrivano come testa di serie.
Sembra molto difficile pensare che Pioli possa avere una squadra pronta, fatta e finita, per l’inizio ufficiale della stagione. Del resto lo stesso Maldini, come sempre onestamente, aveva parlato di “ritardo”. In questa caldissima estate cominciata con il paradossale mese di incertezza sul futuro proprio dello staff dirigenziale fresco di scudetto, abbiamo ricavato solo una grande certezza. Quelli che, a tricolore appena conquistato, parlavano di Milan pronto a rafforzarsi grazie ai soldi della nuova proprietà, ci stavano illudendo. Con o senza cambio di proprietà, ammesso e non concesso che si compia, il Milan del prossimo futuro avrà una gestione economico-finanziaria che ricalcherà quella degli ultimi anni.
Ed è per questo che Paolo Maldini ha esitato tanto prima di mettere di nuovo la sua firma sull’autenticità del progetto vincente. E’ giusto però a questo punto spendere due parole su questo ennesimo fantomatico “cambio di proprietà”. Un altro, sempre più misterioso, negli ultimi anni. Tutti questi cambi di proprietà sono stati legati tra di loro dal mistero e da alcuni protagonisti che non hanno mai smesso di essere presenti. Nel nostro editoriale dello scorso 6 giugno avevamo presentato un elenco dettagliato di tutti gli attori di questi continui ribaltoni societari dell’ultimo quinquennio. Guardandosi indietro sembra di rivedere una delle sitcom che ha fatto scuola sulle reti Fininvest, la mitica “Casa Vianello” dove ogni settimana c’era un episodio diverso con storie diverse ma i protagonisti erano sempre gli stessi.
Tra questi annoveriamo sicuramente i due onnipresenti finanzieri campani D’Avanzo e Cerchione che hanno accompagnato per mano il Milan in tutte le metamorfosi societarie, da Yonghong Li in poi. Proprio dalla loro società, la Blue Skye, che attualmente detiene il 4.6% della finanziaria lussemburghese proprietaria della quasi totalità delle azioni rossonere, provengono accuse pesantissime che definiscono come una “finzione” il passaggio del Milan nelle mani di Red Bird.
Che la cessione da parte di Elliott a un’altra entità la quale acquistava chiedendo finanziamenti allo stesso Elliott fosse strana ce ne eravamo accorti tutti. Ma il fatto che lo dica addirittura una società (Blue Skye) che detiene le azioni del Milan e che è stata la prima a costruire con Elliott l’impalcatura del doppio passaggio di proprietà precedente fa sicuramente notizia. Vedremo cosa dirà il giudice, se e quando si aprirà poi effettivamente un contenzioso in tribunale, dove per ora le accuse sono state depositate.
Le ragioni dell'accusa di Blue Skye sono chiare. La prima è di natura finanziaria e sostiene che con questo maquillage Elliott possa estromettere proprio Blue Sky dal controllo del club. Ricordiamo che D’Avanzo si era dimesso dal CDA del Milan nell’aprile del 20211 e Cerchione poco più di un mese fa, segno che ai loro occhi qualcosa già non stava funzionando. La seconda riguarda l’intenzione di nascondere agli occhi dell’UEFA l’identità proprietaria di due club iscritti alle liste (cioè Milan e Lille). Ovviamente tutto è da dimostrare e ci saranno probabilmente contenziosi legali infiniti. La cosa anomala e incredibile è che, allo stato attuale delle cose, un azionista del Milan sta facendo causa a un altro azionista del Milan. A meno che sotto questo braccio di ferro tra Lussemburgo e Stati Uniti non ci sia qualcos’altro. In ogni caso la domanda è sempre la stessa: ma quando la smetteranno con questi giochetti?