Rugani a CM: "Io fra De Ligt e Bastoni, sogno l'Italia e l'esordio con l'Empoli"
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Tommaso in questi giorni c’è stata la prima delle due amichevoli di questa fase contro l’Austria interrotta per pioggia. Al di là del risultato e di com'è andata, ci racconti cosa vi sta chiedendo Franceschini? Cosa si può migliorare per salire ancora di livello? E quanta voglia c'è di scendere in campo.
“Da parte mia c'è sempre tanta voglia di scendere in campo, ho tantissima voglia di fare e aiutare il resto dei compagni. Il mister ci chiede di essere squadra, essere uniti, aiutarci fra di noi. Sicuramente dobbiamo ancora trovare le giuste giocate e tenere meglio il campo, ma soprattutto tenere di più la palla”.
Che esperienza è per te vestire la maglia azzurra?
“È sempre un grande orgoglio. Ci pensavo e ci ho sempre pensato ovviamente, ma non pensavo di arrivarci così presto. Ricordo la prima chiamata in Under15 che è stata una grandissima emozione, ma è sempre molto bello ricevere la chiamata per venire in Nazionale”.
Sei nel giro delle nazionali da quando eri piccolo, ma manca ancora l’esperienza in un grande torneo internazionale. È qualcosa a cui punti e che hai messo nel mirino?
“Avevo come obiettivo l'ultimo Europeo, purtroppo non ci sono riuscito, ma sicuramente ci riproverò per i prossimi eventi sperando di poter giocare un'Europeo Under o addirittura un Mondiale. Ricordo ancora come una bellissima esperienza, mentre ero in Under 16, il torneo internazionale giocato in Portogallo (contro Svezia, Belgio e Portogallo ndr.), il torneo di sviluppo riconosciuto anche dalla Uefa. Tra l'altro quel torneo l'abbiamo vinto ed è stato speciale”.
Ci racconti cosa viene chiesto in Azzurro in particolare a voi difensori?
“Ad oggi il ruolo del difensore è cambiato molto rispetto al passato, è inevitabile. Non devi più soltanto difendere, marcare, evitare di far fare gol, ma al difensore viene chiesto di saper giocare la palla, saper far partire l'azione e anche attaccare gli spazi. Praticamente è quasi come se ci si aggiungesse ai centrocampisti. In Azzurro è così, ma è una cosa richiesta ormai anche nei club”.
Come ti trovi in questo gruppo? Con chi hai legato di più? Chi è il più divertente? “In questo gruppo mi trovo bene davvero con tutti, del resto con la maggior parte di loro ci conosciamo e ci troviamo fin dai tempi dell'Under 15 perché chi più e chi meno siamo più o meno sempre gli stessi. Quello con cui ho legato di più è Mattia Cappelletti, terzino del Milan, ma è molto simpatico anche Alex Castiello, attaccante dell'Atalanta”.
Veniamo a te come calciatore. Ci racconti la tua storia?
“Ho iniziato quando avevo 6 anni al Massarosa nel mio paese, ma in quella squadra ho giocato solo a 5 senza arrivare a partite di calcio vero perché subito dopo mi ha chiamato l'Empoli. Ora sono lì da 10 anni e quest'anno ho iniziato in Primavera. Devo dire che sono sempre stato super appassionato fin da piccolo, ma prima di scegliere questa strada ho provato anche altro come il nuoto e altri sport. La passione però è sempre stata li e quindi...”
Sei sempre stato un difensore centrale? Quali sono i tuoi idoli i tuoi modelli di riferimento?
“Sì, in realtà ho sempre giocato in difesa, soltanto qualche stagione nelle giovanili sono stato spostato in fascia da terzino un po' a destra e un po' a sinistra. Diciamo che nella linea difensiva mi so adattare in ogni ruolo, ma sono un centrale. Il giocatore a cui mi ispiro nel mio ruolo è Matthijs De Ligt, per come marca, la forza fisica che ha, lo stile delle entrate e e lo stacco di testa. Lo seguo fin dai tempi dell'Ajax e mi piace molto. A livello italiano invece dico Bastoni che per come gioca, non solo a livello difensivo, ma anche per l'apporto che riesce a dare in quello offensivo è un esempio incredibile da seguire”.
Da Empoli è passato anche un altro Rugani (Daniele, ex-Juve e oggi all'Ajax ndr.). Ti hanno mai paragonato a lui? Oppure c'è qualcuno a cui ti hanno paragonato in questo tuo percorso...
“Premetto che credo sia normale l'associazione, ma io e Daniele Rugani non siamo parenti, è tutta casualità. No, nessuno mi ha mai paragonato a lui, mentre l'anno scorso mi è capitato di essere paragonato ad Acerbi e lui è un grandissimo marcatore che stimo molto”
Una vita all’Empoli, ci racconti qualche segreto di uno dei settori giovanili più floridi d’italia? Come mai c’è così tanto talento che esce da li? “La maggior parte dei ragazzi del settore giovanile arriva a Empoli da bambino piccolo e con l'Empoli ci cresce. Noi tutti conosciamo benissimo l'ambiente, che è quasi come se fosse una seconda famiglia. Quando ti trovi in una famiglia così poi tutto diventa più semplice. La cosa però più importante è che la società ha davvero tanto coraggio nel lanciare i giovani in prima squadra”.
Un sogno nel cassetto che vorresti realizzare nel calcio?
“Ma sicuramente esordire in Serie A con l'Empoli sarebbe un sogno. Poi il sogno è anche quello che hanno tutti, ovvero giocare in Nazionale maggiore, magari Europei o Mondiali e sarebbe bellissimo”
Domanda bonus: Tommaso Rugani fuori dal campo è appassionato di…
“In cucina il mio cibo preferito è la pizza. Per il resto devo essere onesto, il calcio mi riempie gran parte della giornata. Quando non sono ad allenarmi o quando non giocato mi metto a guardare altre partite, perciò il tempo libero che rimane lo dedico agli amici e alla famiglia”.