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    Ronaldinho ancora in carcere, tra sorrisi e accuse: in Brasile si urla allo scandalo e si 'chiama' Bolsonaro FOTO

    Ronaldinho ancora in carcere, tra sorrisi e accuse: in Brasile si urla allo scandalo e si 'chiama' Bolsonaro FOTO

    Arrestato. Due volte in 48 ore. Storie di passaporti falsi. Non un momento particolarmente felice per Ronaldinho, fuoriclasse brasiliano ammirato con la maglia del Barcellona e visto in Italia con la maglia del Milan per due stagioni e mezza. Prima il rilascio, poi, 24 ore dopo, un altro fermo e, dal 6 marzo, Ronaldinho si trova nel penitenziario Agrupaciòn Especializada de Asuncion, con l’avvocato dei due fratelli (è stato arrestato anche il fratello Roberto de Assis) che sostiene la sua tesi: “I due hanno agito in buona fede. E’ un arresto illegale, illecito e offensivo”.  Per i media Paraguayani, oltre al passaporto, c’è di mezzo anche un’accusa di riciclaggio. 

    IN BRASILE - In Brasile c’è chi parla di scandalo, chiedendo l’intervento del presiedente Bolsonaro, sostenuto da Ronaldinho nelle ultime elezioni. “Non intendo esercitare pressioni sul presidente devo occuparmi del processo. Le questioni diplomatiche saranno ora affrontate dal console e dalle autorità brasiliane” le parole del legale dell’ex 10 del Barcellona. Un uomo d’affari brasiliano, Wilmondes Sousa Lira, nel frattempo, ha accusato l’imprenditrice locale Dalia Lopez, la donna che ha dato i passaporti ai due fratelli. L’imprenditrice si difende, spiegando che Ronaldinho ha chiesto passaporti “allo scopo di fare affari nel paese”. Una storia che nono è ancora finita. E che Ronaldinho affronta con il sorriso di sempre. 
     
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