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  • Romano: Tevez, no a Milan e Juventus

    Romano: Tevez, no a Milan e Juventus

    “Carlitos Tévez può lasciare il Boca Juniors”. Il titolone che ha agitato il Sudamerica quasi una settimana fa ha fatto il giro del Mondo. E pensare che tutto è nato da una voce su un sogno proibito del Corinthians di riportare l’Apache a casa, nel nuovo stadio e con un nuovo progetto. Va bene che a Carlos piacciono particolarmente i ritorni, ma non è il caso. Anzi. Anche perché i rumors alimentati dal Brasile hanno sussurrato anche di presunti problemi da parte del Boca nel pagare l’oneroso ingaggio di Tévez, eventuale movente di un possibile nuovo trasferimento per l’attaccante della Seleccion già nel prossimo gennaio. Insomma, una trama ben precisa.


    NE’ MILAN NE’ JUVENTUS – L’accostamento alla Juventus e quello al Milan sono diventati quasi conseguenze, rispetto agli spifferi sudamericani. Al momento, però, senza alcuna base concreta e realistica. Innanzitutto per la nota questione burocratica che impedisce sia alla Juve che al Milan di prendere extracomunitari a gennaio: entrambe le società hanno riempito le due caselle, per regolamento neanche cedendo giocatori extra all’estero si può fare un altro trasferimento prima del prossimo giugno. Paletto insormontabile, ma non l’unico di un’operazione affascinante quanto priva di possibilità in questo momento. Se avesse voluto restare in Europa, Tévez non avrebbe avuto alcun problema a trovare destinazioni: a cominciare dalla stessa Juve che lo avrebbe trattenuto volentieri passando dall’Atlético Madrid lo ha rincorso per settimane con chiamate a raffica da Simeone, fino al Paris Saint-Germain che ha fatto più di un tentativo quando ha fiutato l’opportunità di un addio. Ma in quel caso la Juventus avrebbe chiesto denaro cash e neanche poco, a differenza dell’elegante soluzione che ha consentito all’Apache di tornare al ‘suo’ Boca con un anno di anticipo a condizioni favorevoli. Una scelta della quale è ancora convintissimo.

    SOLO BOCA, NO ALLA CINA – La realtà ad oggi, ottobre 2015, è che Tévez al Boca si trova benissimo: ha sistemato la sua famiglia, come desiderava fare da tempo; ha ritrovato la tranquillità di una vita più rilassata, con il suo amato golf a fare da protagonista, senza i ritmi stressanti del calcio europeo dove tutto è quotidianamente sotto controllo. E poi l’amore della gente, un ruolo da divinità di uno stadio intero come la Bombonera, la fame di riportare trofei: tutte idee che Tévez ha messo al centro dei suoi progetti quando ha scelto di chiedere alla Juventus di poter tornare in anticipo in Argentina, idee alle quali oggi non ha intenzione di rinunciare. Il problema dell’ingaggio sembra quasi non esistere, dal Boca garantiscono che non c’è alcun arretrato e tutto è stato già completato con Carlitos. Che non si è lamentato, anzi. Al Boca sta da Dio, ha anche rifiutato un’offerta economica mostruosa dalla Cina (questa sì, più che concreta) da oltre 10 milioni di euro a stagione, adesso si coccola la sua maglia Xeneize. In Italia ha già dato, risposta chiara: no gracias.

    Fabrizio Romano


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