AS Roma via Getty Images
Romano: Ljajic all'Inter, i retroscena
“Walter, sai come sono fatto. E non cambierò mai”. Lacrime di rabbia sul volto, voglia di sfogarsi: l'ultimo venerdì – quello scorso – di Adem Ljajic da giocatore della Roma non è stato un giorno qualsiasi. Perché di fronte all'ennesima offerta arrivata per lui, il direttore sportivo Sabatini ha convocato il ragazzo a Trigoria: chiacchierata, proposta dell'Aston Villa sul tavolo per 3 milioni più 11 di bonus e un altro no secco di Adem. Quelle parole forti, la voglia di accettare solo e soltanto una soluzione come l'Inter. Nessuna idea di ridimensionamento, seppur messo alla porta dalla Roma che in attacco non ha più spazio da un pezzo: l'Aston Villa non convince, come non convinceva il West Ham e come non ha mai convinto il Villarreal che si è fatto sotto nelle ultime ore di mercato. Adem ha detto no: Inter se ci sarà possibilità, in alternativa restare alla Roma.
LA CHIAMATA DI MANCINI – Quando l'operazione Eder per i nerazzurri è diventata ingestibile si è sbloccato il discorso Ljajic in modo definitivo: Ausilio chiama l'amico Sabatini e chiede Adem in prestito, via libera anche senza Juan Jesus nell'operazione che avrebbe creato problemi nell'accordo complessivo. Perché Ljajic vuole andare, Mancini lo chiama e gli conferma massima stima. Un affare aiutato anche da Fali Ramadani, agente di Jovetic come anche di Ljajic che ha apparecchiato un'operazione legata proprio ai no per Eder e Perotti; da quel momento in poi, pista in discesa per Adem che aspettava solo un segnale nerazzurro. Arrivato nell'attimo giusto per premiare chi ha sempre voluto puntare in alto e non abbassare le pretese, volontà ferma dell'ex talentino della Fiorentina.
RISCATTO GIA' PREFISSATO – Le cifre sono definite anche ufficialmente: 1,75 milioni di euro di prestito e 11 milioni per il diritto di riscatto, questo quanto l'Inter sborsa per avere Ljajic che è una comoda alternativa in più per Mancini. Non solo, perché il diritto potrebbe tramutarsi in obbligo di riscatto se Ljajic dovesse totalizzare un numero prefissato di presenze che è stato stabilito di comune accordo con la Roma. Operazione chiusa, contratto firmato da Adem e un colpo che all'Inter in attacco mancava. Curiosità: Ljajic ha ceduto anche i suoi diritti d'immagine totalmente alla società nerazzurra, troppa la voglia di dire sì alla chiamata di Ausilio prima e Mancini poi. Troppa la voglia di non cambiare mai. Firmato, Adem Ljajic.
Fabrizio Romano
LA CHIAMATA DI MANCINI – Quando l'operazione Eder per i nerazzurri è diventata ingestibile si è sbloccato il discorso Ljajic in modo definitivo: Ausilio chiama l'amico Sabatini e chiede Adem in prestito, via libera anche senza Juan Jesus nell'operazione che avrebbe creato problemi nell'accordo complessivo. Perché Ljajic vuole andare, Mancini lo chiama e gli conferma massima stima. Un affare aiutato anche da Fali Ramadani, agente di Jovetic come anche di Ljajic che ha apparecchiato un'operazione legata proprio ai no per Eder e Perotti; da quel momento in poi, pista in discesa per Adem che aspettava solo un segnale nerazzurro. Arrivato nell'attimo giusto per premiare chi ha sempre voluto puntare in alto e non abbassare le pretese, volontà ferma dell'ex talentino della Fiorentina.
RISCATTO GIA' PREFISSATO – Le cifre sono definite anche ufficialmente: 1,75 milioni di euro di prestito e 11 milioni per il diritto di riscatto, questo quanto l'Inter sborsa per avere Ljajic che è una comoda alternativa in più per Mancini. Non solo, perché il diritto potrebbe tramutarsi in obbligo di riscatto se Ljajic dovesse totalizzare un numero prefissato di presenze che è stato stabilito di comune accordo con la Roma. Operazione chiusa, contratto firmato da Adem e un colpo che all'Inter in attacco mancava. Curiosità: Ljajic ha ceduto anche i suoi diritti d'immagine totalmente alla società nerazzurra, troppa la voglia di dire sì alla chiamata di Ausilio prima e Mancini poi. Troppa la voglia di non cambiare mai. Firmato, Adem Ljajic.
Fabrizio Romano