2015 Getty Images
Romano: la Juve fa seguire Diawara
Quando ha giocato contro la Juventus, allo Stadium, si è commosso. In effetti non succede tutti i giorni per un ragazzino di 18 anni, guineano, storia incredibile alle spalle: Amadou Diawara deve tanto se non tutto a Pantaleo Corvino, che lo ha portato in Italia, testato nella sua Lecce Academy e poi studiato da vicino a San Marino. Sì, il ragazzino è pronto: a 17 anni le ‘battaglie’ di periferia lo hanno fatto crescere, dopo la polvere il palcoscenico della Serie A con il Bologna. Niente male per un ’97 che adesso fa parlare di sé, eccome.
I RADAR DELLA JUVE – Su Diawara ci sono gli occhi di diverse società, chiaramente interessate ai progressi di questo prospetto su cui Delio Rossi ha puntato molto nonostante la giovanissima età. In Bundesliga si sono drizzate le antenne di tanti club, Eintracht Francoforte su tutti; ma in Italia le big lo scrutano, dalla Fiorentina passando per la Roma di Walter Sabatini. Più di tutte, la Juventus di Marotta e Paratici. Perché Diawara è un centrocampista giovane sì, eppure decisamente futuribile. Ha personalità, buon fisico, nessuna paura di impostare il gioco nel cuore della mediana. Per questo la Juve lo tiene d’occhio per il futuro, c’è addirittura chi vocifera di una prima chiacchierata alla fine dello scorso mercato per ‘prenotarlo’ sui 4/5 milioni per il 2016 o 2017. Non siamo ancora al punto delle trattative, ma i radar bianconeri e non solo sono accesi.
DA YAYA A DONSAH – Intanto, Diawara sa di non doversi fermare; gli alti e bassi sono normali, la continuità però può e deve diventare un valore aggiunto, senza pretese a 18 anni. Yaya Touré è il suo idolo e modello, grande (e comprensibile) classico dei baby centrocampisti africani. Donsah è già un suo amico: un ’96, undici mesi di differenza, piccoletti tremendi lanciati nel calcio dei grandi a Bologna. Su Godfred c’è già la regia della Juventus per il futuro, quella sì, consolidata da promesse e strette di mano. Una sorta di opzione, ecco. Diawara invece dovrà ancora dimostrare, le premesse sono più che buone. Il futuro è nelle sue mani, con un Bologna che si coccola i suoi piccoli talenti. Senza scordare la classifica, perché è importante – eccome – anche quello.
Fabrizio Romano
I RADAR DELLA JUVE – Su Diawara ci sono gli occhi di diverse società, chiaramente interessate ai progressi di questo prospetto su cui Delio Rossi ha puntato molto nonostante la giovanissima età. In Bundesliga si sono drizzate le antenne di tanti club, Eintracht Francoforte su tutti; ma in Italia le big lo scrutano, dalla Fiorentina passando per la Roma di Walter Sabatini. Più di tutte, la Juventus di Marotta e Paratici. Perché Diawara è un centrocampista giovane sì, eppure decisamente futuribile. Ha personalità, buon fisico, nessuna paura di impostare il gioco nel cuore della mediana. Per questo la Juve lo tiene d’occhio per il futuro, c’è addirittura chi vocifera di una prima chiacchierata alla fine dello scorso mercato per ‘prenotarlo’ sui 4/5 milioni per il 2016 o 2017. Non siamo ancora al punto delle trattative, ma i radar bianconeri e non solo sono accesi.
DA YAYA A DONSAH – Intanto, Diawara sa di non doversi fermare; gli alti e bassi sono normali, la continuità però può e deve diventare un valore aggiunto, senza pretese a 18 anni. Yaya Touré è il suo idolo e modello, grande (e comprensibile) classico dei baby centrocampisti africani. Donsah è già un suo amico: un ’96, undici mesi di differenza, piccoletti tremendi lanciati nel calcio dei grandi a Bologna. Su Godfred c’è già la regia della Juventus per il futuro, quella sì, consolidata da promesse e strette di mano. Una sorta di opzione, ecco. Diawara invece dovrà ancora dimostrare, le premesse sono più che buone. Il futuro è nelle sue mani, con un Bologna che si coccola i suoi piccoli talenti. Senza scordare la classifica, perché è importante – eccome – anche quello.
Fabrizio Romano