Romano: Juve, Rugani come Coman?
Vendere un giovane presto, forse troppo presto, è un rischio. Un enorme azzardo. Perché pur vendendolo bene, se il talento sboccia allora si passa al rimpianto. Fa parte del mestiere di un direttore sportivo, chiaro. Ed è quasi impossibile non capire la Juventus di fronte a un’operazione come è stata quella che ha portato Kingsley Coman al Bayern Monaco: un gioiellino preso a parametro zero un anno prima, utilizzato poco senza prestazioni indimenticabili, venduto a potenziali 28 milioni di euro in tre anni. Economicamente, un affare impossibile da rifiutare. Che oggi si capovolge di fronte alla situazione di un altro talento, diverso (anche per ruolo) ma molto ricercato: Daniele Rugani.
RETROSCENA COMAN – C’è da spiegare perché la Juventus ha deciso di privarsi di Coman, oggi stellina al Bayern. Kingsley era da anni nel mirino dei bavaresi, ha avuto anche in buona parte la fiducia di Allegri ma in prima persona ha spinto tantissimo per volare da Pep Guardiola. Si sentiva un’esterno offensivo, un attaccante diverso dal modulo che utilizza la Juve; in più, il progetto Bayern ha inciso in una volontà chiara di chiedere la cessione. Anche per questo Marotta e Paratici hanno dato il via libera a un affare diventato quasi ‘obbligato’, quando a fine luglio Coman ha esplicitamente chiesto di poter avviare quell’operazione poi concretizzata con i tedeschi. Che hanno pagato tanto e bene.
BOOMERANG RUGANI – La situazione di Rugani è diversa: un ’94 tra i migliori in circolazione, reduce da una stagione superlativa e mai utilizzato perché con tre mostri sacri davanti. Cosa fare? Anche in questo caso il giocatore vuole chiarezza: il Napoli di Sarri è pronto a fare follie fino a oltre 20/22 milioni, la Fiorentina è in corsa, all’estero c’è l’Arsenal in agguato. Daniele vuole capire se potrà giocare di più o lasciare Torino, cosa che chiederà alla Juventus. Che da parte sua ha già deciso: non vuole nuovi casi o perdere un gioiello italiano e bianconero, pronto eventualmente un prestito (la Sampdoria è in fila) ma altrimenti Rugani non si muove. Neanche per 20 milioni. Segnale netto già arrivato ai suoi agenti e al giocatore, aspettando dicembre per le decisioni. Perché Rugani non sarà come Coman.
Fabrizio Romano
RETROSCENA COMAN – C’è da spiegare perché la Juventus ha deciso di privarsi di Coman, oggi stellina al Bayern. Kingsley era da anni nel mirino dei bavaresi, ha avuto anche in buona parte la fiducia di Allegri ma in prima persona ha spinto tantissimo per volare da Pep Guardiola. Si sentiva un’esterno offensivo, un attaccante diverso dal modulo che utilizza la Juve; in più, il progetto Bayern ha inciso in una volontà chiara di chiedere la cessione. Anche per questo Marotta e Paratici hanno dato il via libera a un affare diventato quasi ‘obbligato’, quando a fine luglio Coman ha esplicitamente chiesto di poter avviare quell’operazione poi concretizzata con i tedeschi. Che hanno pagato tanto e bene.
BOOMERANG RUGANI – La situazione di Rugani è diversa: un ’94 tra i migliori in circolazione, reduce da una stagione superlativa e mai utilizzato perché con tre mostri sacri davanti. Cosa fare? Anche in questo caso il giocatore vuole chiarezza: il Napoli di Sarri è pronto a fare follie fino a oltre 20/22 milioni, la Fiorentina è in corsa, all’estero c’è l’Arsenal in agguato. Daniele vuole capire se potrà giocare di più o lasciare Torino, cosa che chiederà alla Juventus. Che da parte sua ha già deciso: non vuole nuovi casi o perdere un gioiello italiano e bianconero, pronto eventualmente un prestito (la Sampdoria è in fila) ma altrimenti Rugani non si muove. Neanche per 20 milioni. Segnale netto già arrivato ai suoi agenti e al giocatore, aspettando dicembre per le decisioni. Perché Rugani non sarà come Coman.
Fabrizio Romano
