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    Romano: il Mancio, Brozovic e quel Murillo promesso alla Juve con Guarin...

    Romano: il Mancio, Brozovic e quel Murillo promesso alla Juve con Guarin...

    Le promesse si mantengono. Lo sa bene Erick Thohir, uno che da quando si è trovato di fronte Roberto Mancini sin dai primi contatti ha visto negli occhi di quell'allenatore la voglia di firmare, sì, ma solo di fronte alla ricostruzione di una nuova Inter competitiva. Acquisti, novità, gente da Inter, quella vera. Dopo Podolski e Shaqiri - operazioni avallate dal Mancio che ha personalmente contribuito a portarle avanti intercedendo con i due giocatori, fattore non da poco -, l'ultima promessa indonesiana era la certezza di regalare entro fine gennaio anche un nuovo centrocampista. Se andasse via Kuzmanovic (richiesto dall'Amburgo) potrebbero diventare due, chissà. Ma intanto la promessa è stata rispettata. Eccome. 

    E in una notte. Una pazza notte di mercato in cui l'Inter ha accelerato decisa sul nome che da ieri è sulla bocca di tutti: Marcelo Brozovic, 22 anni, tempra tipicamente croata e caratteristiche alla Marchisio, ideali per un centrocampo in cui mancavano da tempo polmoni e freschezza atletica. Pazza notte, proprio così. Perché se la missione londinese del direttore sportivo Piero Ausilio non ha prodotto i frutti sperati sul fronte Lucas Leiva e si è poi tradotta in realtà in un colloquio per l'uscita di Osvaldo, contemporaneamente da qualche giorno anche l'affare Mario Suarez con l'Atletico Madrid si è fermato. Richieste alte, niente via libera da Simeone e nessuna necessità di liberarlo con sconti da parte dei Colchoneros. E allora? Lassana Diarra non era una primissima scelta, comprensibile. Da qui il diktat con una chiamata del Mancio, nella giornata di ieri: riprovarci per Brozovic. 

    Ri-provarci, appunto. Perché Ausilio lo aveva da tempo nella lista degli osservati speciali; dallo scorso autunno aveva avviato contatti concreti, un appuntamento con l'agente faccia a faccia in occasione di Italia-Croazia a San Siro, poi il caos Mazzarri e tutto in un cassetto. Sembrava troppo tardi ormai per inserirsi di fronte alle richieste arrivate nel frattempo alla Dinamo Zagabria: Arsenal prima, Milan poi, Napoli qualche giorno fa. Con i rossoneri forti di un accordo verbale col giocatore da tempo ma mai davvero convinti di accontentare la Dinamo sugli 8 milioni richiesti. L'attesa si è fatta straziante. E il via libera di Mancini per un giocatore a lui graditissimo (seppur i contatti sotterranei con Ausilio andassero avanti da giorni) è stato ancora una volta determinante: Brozovic lo ha saputo e stufo di attendere ha scelto di dire sì alla proposta dell'Inter, liberandosi da patti verbali e altre proposte mai congrue fino in fondo. Facendo sapere al Mancio di essere "felicissimo" di poter vivere la sua avventura all'Inter, al fianco dell'amico Mateo Kovacic. Così è nato il colpo nerazzurro, contratto fino al 2019 e 8 milioni dilazionati in 5 milioni nel giugno del 2016 e i restanti 3 in questo anno e mezzo di prestito con obbligo di riscatto. Affare fatto, Dinamo contenta, Inter e Brozovic pure. Così i buoni rapporti proprio dell'affare Kovacic hanno fruttato. 

    E non è tutto. Perché in nerazzurro arriverà anche Jeison Murillo, colonna del Granada e fiore all'occhiello della straordinaria rete di osservatori della famiglia Pozzo. Un totem della difesa molto giovane, apprezzato dalle big spagnole da tempo e su cui l'Inter ha voluto muoversi con un blitz: 8 milioni e operazione chiusa per giugno, con l'idea di anticiparla per subito che diventa sempre più concreta. Perché è un '92 anche lui, giovane ma già pronto, come li vuole Mancini e li approva Thohir. E pensare che Murillo poteva finire... alla Juventus: storia di un anno fa, nel pieno della bufera dell'operazione Guarin-Vucinic. Quando sembrava ormai fatta per il colombiano in bianconero, l'agente Marcelo Ferreyra, all'epoca procuratore di Murillo (oggi non più) lo garantì alla Juve come affare da poter chiudere nell'estate successiva in un pacchetto che avrebbe portato il difensore del Granada a Torino. Tutto è saltato. E oggi, ironia del destino, Murillo va proprio all'Inter. Dove troverà Brozovic. Perché le promesse si mantengono. 

    Fabrizio Romano

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