Romamania:| Vucinic, ora chi ti compra?
Questa volta un indizio era già sufficiente per formulare la prova. Il secondo, Mirko Vucinic poteva risparmiarselo. Non è più in grado di giocare a Roma. Aveva già staccato la spina lo scorso gennaio, quando chiese alla società di essere ceduto. Il clima a Trigoria non era affatto cordiale: litigi con Ranieri e mugugni nei confronti della dirigenza per l'arrivo di Borriello, ma soprattutto di Adriano, che guadagnava il doppio del suo stipendio.
Il montenegrino, oggi, è un giocatore svuotato nell'anima. Lui si alimenta esclusivamente del suo genio, perchè limitato caratterialmente. Basta un 'no' da parte della società ed 'un fischio' dei propri tifosi a spegnerlo, così come l'anno scorso gli occorreva un applauso per sentirsi un imperatore, per esser riconosciuto come il possibile protagonista indiscusso del quarto scudetto giallorosso. La storia invece ha deciso diversamente
E ha sentenziato oltretutto un triste primato: soltanto in un paio di occasioni i tifosi giallorossi hanno fischiato per un gol della Roma ed entrambe le segnature sono state trasformate da Vucinic: durante la stagione scorsa contro il Bologna, quest'anno contro il Palermo. Segno di un feeling mai sbocciato definitivamente per un vizio di forma. Appena sessantaquattro reti dal 2005, Il montenegrino ha spesso fornito l'impressione di esser in campo controvoglia, di non metterci l'anima, di arrendersi immediatamente appena perso un pallone.
Sei anni di alti e bassi, fino ad arrivare ad essere la parodia di sé stesso. Da decisivo a deleterio. Il suo contratto scade nel 2013, ergo, per esser venduto qualcuno dovrà esser convinto a pagare il cartellino. 'Roma merita tanto' disse nel momento della firma del rinnovo. Ebbene Roma, i tifosi e la società meritano quantomeno un finale di stagione degno di un calciatore professionista. Perchè se si desidera essere ceduti, occorre essere adatti anche ad essere comprati.