Ha parlato il capitano. Da tale. Un uomo al servizio della squadra. Senza timori ha reso pubbliche le sue perplessità riguardo Baldini, Sabatini e Luis Enrique. Qualcosa non gli quadrava e l'ha fatto presente ai diretti interessati. Alla faccia del pigro. Per il bene della Roma, ha cercato di capire. Ora aspetta il dg. 'Chiarisca quella parola'. Ma non sarà un discorso tra professionisti del settore. Ma tra uomini. Perchè il club non c'entra nulla. Arriverà un gran direttore generale, il resto si riduce alla sfera dell'intimo.

Totti è al centro del progetto, vuole giocare fino a 40 anni. E' un ragazzo tranquillo, sicuro di sé, dispiaciuto di non disputare il derby, ma che a suo modo ne ha dato il calcio d'inizio. Non è una partita come le altre, ma prende linfa dal suo contorno. Per questo motivo le battute su Reja e su Olympia non devono offendere, così come il pollice verso. Trattasi semplicemente di sfottò, chi non è tifoso dell'una o dell'altra squadra non può comprendere. Magari, qualcuno lacera dentro un po' d'invidia.

Totti è uno e trino. Tifoso, capitano ed aspirante dirigente. Un vero simbolo. Sosterrà i compagni fino alla domenica mattina. Poi si farà da parte, almeno fisicamente. Perchè prenderà il sopravvento l'anima ultrà. Di chi ha la Roma nel cuore, con la speranza che il suo erede non si lasci sconfiggere dalle tentazioni e scelga la passione. Quella di una bandiera. Mezza gialla e mezza rossa.