L'urlo di Totti unito a quello della Sud squarcia il tempo e va oltre lo spazio. Come l'abbraccio tra un padre e figlio a chiarirsi dopo una discussione. La magia accaduta ieri all'Olimpico è riassumibile in una parola sola: amore. Contestazione e sostegno nel giro di novanta minuti. Una tirata d'orecchie per il dolore suscitato dalla sconfitta contro il Lecce, poi uniti verso il successo contro l'Udinese. Quel pallone spinto dal pubblico verso la porta di Handanovic: nella ripresa sembrava non volesse mai entrare. La Sud ruggiva, la Roma non mollava.

Fino al gol di Totti, un piattone a trasformare l'incubo in sogno. La carica diventa esplosione. Dalla resa definitiva alla resurrezione. Amore, sogni, speranze. Rabbia e orgoglio. Totti non segnava sotto la sua curva da 29 mesi, da quel Roma-Bari 3-1, una tripletta meravigliosa. Sono 212 gol in serie A, tutti realizzati con la stessa maglia. Ora i giallorossi guardano al prossimo impegno contro la Fiorentina. Forti dei tre punti recuperati su Napoli, Udinese e Lazio ferma a 54 punti. E non è detto che questa sia la quota Champions.

I tifosi ironicamente sostengono di essere quarti ad un punto dall'Udinese. Dopo le due sconfitte stagionali, è possibile che il derby più importante da vincere sia un terzo immaginario. Da una parte l'etica, dall'altra il campo. Aspettiamo i deferimenti, intanto la corsa continua: l'importante, per dirla alla Totti, che sia sempre vera Roma. Sarebbe tutto più semplice.