Romamania: prendere Soulè e vendere Dybala, la mossa coraggiosa che servirebbe alla Roma per svoltare
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Ma se i texani, come sembra, hanno davvero deciso dare un senso più compiuto ai loro investimenti multimilionari devono insistere sulla linea del cambiamento. Adesso c’è infatti bisogno di altre scelte in forte controtendenza con quanto fatto finora. Senza girarci troppo attorno, in una Roma che vuole diventare più sostenibile e costruire una squadra con una prospettiva a medio termine non ha molto senso continuare a puntare su Paulo Dybala.
L’argentino è un campione dalle qualità tecniche indiscutibili, ma tanto costoso quanto fragile. Quest’anno lo stipendio della Joya sale a 8 milioni di euro netti all’anno, per un costo lordo di circa 15 milioni a carico della società, e una clausola presente sul suo contratto gli lascia anche la possibilità di un rinnovo automatico per un’ulteriore stagione. Risorse importanti per un giocatore che lo scorso anno in campionato ha giocate 28 partite su 38, di cui solo 7 però per intero, è stato sostituito 18 volte, tra infortuni muscolari e risentimenti vari, e altre 3 è subentrato dalla panchina. La mancata convocazione dell’Argentina per la Coppa America appena vinta è stato un altro segnale che non si può ignorare.
Anche a Trigoria si stanno interrogando sul da farsi, rinviando l’appuntamento con il procuratore di Dybala che chiede notizie sulla possibilità di rinnovare il contratto con la Roma per più di una stagione e nel frattempo sonda le altre opzioni sul mercato. A differenza dell’estate scorsa, se quest’anno ci fosse un club realmente interessato a prendere l’argentino tutte le parti ragionerebbero sul possibile addio.
L’incertezza sul futuro sta innervosendo lo stesso Paulo, che ha probabilmente avvertito un’aria diversa attorno a sé. Con un altro indizio a rafforzare la tesi del possibile distacco anticipato dalla Capitale: la Roma ha messo gli occhi sul suo giovane connazionale Soulè, una sorte di erede designato. Mancino come lui, di proprietà della Juventus, ma più giovane e dall’ingaggio più abbordabile. Considerando che nella rosa giallorossa già c’è un vice-Dybala (Baldanzi), l’arrivo di Soulè potrebbe favorire la partenza di Paulo. Altrimenti non sarebbe molto logico investire gli oltre 30 milioni richiesti dalla Juventus per una sorta di “doppione”.
Prendere Soulè e non Chiesa, sacrificare Dybala, cercare sul mercato altri talenti da costruire nel tempo da aggiungere a Le Fee e al terzino svedese Dahl in arrivo dal Djurgarden dimostrerebbe che la Roma ha davvero deciso di cambiare la sua filosofia. Di non preoccuparsi troppo del consenso della piazza e di scommettere sulle proprie idee, sfidando l’inevitabile scetticismo di una tifoseria che negli ultimi anni si è abituata a radunarsi ogni estate all’aeroporto per accogliere i vari Mourinho, Dybala e Lukaku, ma poi ha continuato a vedere la squadra fallire puntualmente la qualificazione alla Champions League.