Redazione Calciomercato
Romamania: i Friedkin spendono indebolendo il club, non basterà un altro esonero
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L'esonero di Juric. I romanisti lo invocano e si disperano per ogni minuto che passa senza leggere che sia avvenuto. L'ennesimo psicodramma di un popolo abituato a salire sulle montagne russe emotive e non scendere mai.
L'esonero, probabilmente, arriverà. Il croato a Firenze ha dato un'immagine di sé da cui sembra ormai impossibile tornare indietro: un allenatore confuso nelle scelte tecniche, nelle parole pronunciate davanti alle telecamere, in rotta di collisione con lo spogliatoio, sprovvisto del necessario carisma per ribaltare una soluzione che sarebbe difficile da gestire per tutti e senza un'esperienza alle spalle sufficiente per reggere il peso delle responsabilità che comporta allenare la Roma.
L'esonero, probabilmente, arriverà. Il croato a Firenze ha dato un'immagine di sé da cui sembra ormai impossibile tornare indietro: un allenatore confuso nelle scelte tecniche, nelle parole pronunciate davanti alle telecamere, in rotta di collisione con lo spogliatoio, sprovvisto del necessario carisma per ribaltare una soluzione che sarebbe difficile da gestire per tutti e senza un'esperienza alle spalle sufficiente per reggere il peso delle responsabilità che comporta allenare la Roma.
Ma chiunque sarà il sostituto di Juric, non si può pensare che possa da solo ribaltare una situazione ai limiti del disperato. La Roma di oggi è svuotata di ogni risorsa vitale per poter immaginare di affrontare una stagione sportiva con dignità e obiettivi. Un club senza dirigenti all'altezza nei ruoli chiave, guidato a distanza da una proprietà volutamente lontana fisicamente e da qualche mese anche mentalmente. Una squadra costruita male, con ruoli scoperti e altri affollati all'eccesso, con chiari limiti tecnici e di leadership, piena di giocatori con la testa già altrove.
Nella sua storia questo club ne ha passate davvero tante, troppe, ma risulta difficile trovare un momento di tale smarrimento e desolazione. Non c'è nulla di concreto all'orizzonte in cui credere, sperare. Visti i precedenti, nell'immediato (o almeno si spera) c'è da aspettarsi solo che vengano messe un altro paio di pezze tra dirigenza e panchina, senza che invece ci sia la voglia e la capacità di impostare finalmente un programma di lavoro serio, ambizioso, sensato. Per costruire un futuro che abbia senso.
Un paradosso rimane inspiegabile: la proprietà romanista che ha speso più soldi nella storia è quella che indebolito di più il club in ogni sua accezione e angolo. Le conseguenze sportive sono inevitabili. Con oltre 100 milioni di euro investiti sul mercato e il terzo\quarto monte ingaggi della Serie A, la Roma già a fine ottobre si è arresa alla prospettiva di non competere neppure per le prime posizioni ed è finita dietro anche a Fiorentina e Lazio nelle gerarchie del campionato. Una situazione desolante e ingiustificabile, che va oltre gli errori commessi. E non si capisce ora chi possa anche solo immaginare di riparare i danni.
Nella sua storia questo club ne ha passate davvero tante, troppe, ma risulta difficile trovare un momento di tale smarrimento e desolazione. Non c'è nulla di concreto all'orizzonte in cui credere, sperare. Visti i precedenti, nell'immediato (o almeno si spera) c'è da aspettarsi solo che vengano messe un altro paio di pezze tra dirigenza e panchina, senza che invece ci sia la voglia e la capacità di impostare finalmente un programma di lavoro serio, ambizioso, sensato. Per costruire un futuro che abbia senso.
Un paradosso rimane inspiegabile: la proprietà romanista che ha speso più soldi nella storia è quella che indebolito di più il club in ogni sua accezione e angolo. Le conseguenze sportive sono inevitabili. Con oltre 100 milioni di euro investiti sul mercato e il terzo\quarto monte ingaggi della Serie A, la Roma già a fine ottobre si è arresa alla prospettiva di non competere neppure per le prime posizioni ed è finita dietro anche a Fiorentina e Lazio nelle gerarchie del campionato. Una situazione desolante e ingiustificabile, che va oltre gli errori commessi. E non si capisce ora chi possa anche solo immaginare di riparare i danni.
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