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Romamania: meglio della Juve, risultato ingiusto. Mercato: altri flop non sono ammessi
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La linea (giallo)rossa disegnata da Mourinho ieri sera si è rivelata in modo addirittura impietoso e ha ragione Josè: c'è una Roma con Paulo e una senza. E la sua presenza in campo da una parte catapulta la squadra su altro livello di pericolosità, dall'altra mette in evidenza la modestia di una rosa che è quella che è. Vero che si riparte da Torino con la sensazione di aver meritato molto di più, ma quanto questo è stato merito della Roma squadra o frutto dell'atteggiamento “a muro” della Juventus? Cioè la Juve è una squadra che le vince in questo modo - molto simile allo spartito di Josè – lasciando l'iniziativa a lungo e tentando la via verticale. E quando una squadra di chiude come sa fare (benissimo) la Juventus lasciando la palla, si ha la sensazione di averla in pugno senza tenere conto, però, se questo non sia frutto delle scelte dell'avversaria.
Ecco, questa cosa è sicuramente parte del match di Torino, ciò non toglie però, merito alla Roma di aver provato a vincerla e di aver giocato alla pari con chi corre per lo scudetto. Il punto è che senza Smalling – Vlahovic s'è mangiato Llorente – con il flop di Aouar e Renato Sanches, l'eclissi del sopravvalutato (per primo da Mourinho, ricordiamolo, quando diceva di volerne tre...) Pellegrini e di Spinazzola, oltre alla modestia di alcuni interpreti – da Zalewski a NDicka – e la frequente indisponibilità di Dybala, si fa fatica ad immaginare la Roma in lotta per una piazza Champions. E adesso serve non sbagliare la mossa del difensore centrale sul mercato delle occasioni. Ci vorrà un'idea e un pizzico di fantasia perchè come ha detto Tiago Pinto, il fair play finanziario non concede l'esborso di chissà quali danari. Buon anno a tutti!