Romamania:| Le verità di Perrotta
Estate 2010. Ritiro di Riscone: 'La preparazione? E' stata una sorpresa anche per me, sono molto curioso di vedere quali risultati porterà'. 11 maggio 2011, Stadio Giuseppe Meazza: 'E' stata un'annata particolare. Sono tre mesi che leggiamo nomi di nuovi dirigenti e giocatori, ci sentiamo tutti in discussione: dal magazziniere a Francesco (Totti, ndr)'. Nei due virgolettati: la stagione della Roma spiegata da Simone Perrotta. Da aggiungere soltanto un prologo: 25 aprile 2010, la Roma inciampa 2-1 in casa contro la Samp e perde lo scudetto.
Dopo cinquanta giorni dalla fine del campionato i calciatori si ritrovano svuotati al raduno di Trigoria, Ranieri ne parla con il preparatore Capanna e nasce la strategia: partenza snella, per essere più brillanti a metà stagione. Così in qualche modo è: i mesi tra novembre e gennaio rappresentano il momento più alto (o meno basso) dell'annata. Si ricordano i derby vinti, il passaggio alle semifinali di Coppa Italia ed agli ottavi di Champions League.
Quelle vittorie, tuttavia, nascondono una costante incertezza nel gioco che sfocia dopo il 31 gennaio, data dell'esclusiva concessa da Unicredit a DiBenedetto per l'acquisto del club. La Roma da quel momento va in caduta libera. Subito il pareggio casalingo 1-1 contro il Brescia, poi quattro sconfitte consecutive a spingere Ranieri alle dimissioni.
I dati statistici dunque danno ragione a Perrotta. Le vicende societarie sembrano aver influito molto ed i calciatori, seppur milionari, si sono sentiti dei precari. Per capire come ciò sia possibile occorrerebbe l'aiuto di uno psicologo: certo, l'ansia del rischio di dover cambiare città di residenza può essere un pensiero, ma a certi livelli dovrebbe rappresentare una routine. Oltretutto il passaggio di proprietà, nel caso specifico, è foriero di scenari migliori e sarebbe stato più logico aspettarsi una ventata di ottimismo all'interno di Trigoria. Così non è stato: Perrotta dixit. Una verità a prova di alibi. Reset, please.