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    Romamania: l'allievo De Rossi ha già superato il maestro Mourinho

    Romamania: l'allievo De Rossi ha già superato il maestro Mourinho

    • Alessandro Austini
    Alla Roma di De Rossi basterà vincere altre quattro partite per fare più punti di quelli raccolti da Mourinho nelle prime venti giornate di campionato. Una svolta già certificata e per certi versi clamorosa, perché un tecnico alle prime armi in poco più di un mese si è dimostrato nettamente più efficace di un mostro sacro del calcio come il portoghese, colpevole di adagiarsi su credenze e concetti ormai sorpassati.

    Nuove idee, atteggiamento positivo, passione. Tutto quello che alla Roma mancava da tempo e adesso la sta spingendo verso i suoi obiettivi. Raggiungibili e non più miraggi, come tutto l’ambiente e la stessa squadra si erano rassegnati a pensare. Una rosa definita modesta e incompleta dal suo stesso allenatore aveva in realtà bisogno di una guida che la facesse sentire più forte. Che lavorasse per migliorare i difetti ed esaltasse i pregi. Tutto funziona meglio con De Rossi, che ha basato la sua ricostruzione rapidissima su un concetto giusto: la qualità di questa squadra è soprattutto davanti, nei piedi di Dybala e Pellegrini, nel fisico imponente di Lukaku, nella leggerezza di El Shaarawy. E allora perché restarsene rintanati nella propria metà campo, puntando solo a non subire invece di andare a colpire gli avversari dall’altra parte? Ha molto più senso accettare di prendere gol e provare a segnarne molti di più, come la Roma sta facendo con regolarità.

    Grazie ai quattro squilli di Monza - la prestazione più piena dell’era DDR - i giallorossi hanno il secondo attacco più prolifico della Serie A e stanno finalmente sfruttando appieno un potenziale offensivo che ha ancora margini di crescita. Prima o poi arriverà anche il momento di Baldanzi mentre si avvicina il rientro di Abraham. Tutti hanno voglia di dare un contributo in questa Roma felice e ottimista, brava a cogliere le occasioni concesse da un calendario abbordabile e qualche episodio fortunato che non guasta.

    Adesso arriva la parte più difficile del percorso. Bisogna confermarsi contro avversari più insidiosi e reggere la pressione degli impegni ravvicinati. La trasferta di Firenze in mezzo alle due sfide con il Brighton mette un po’ di ansia. Ma con questo nuovo spirito e tanti giocatori rigenerati, a cominciare da un Pellegrini mai così incisivo e un Dybala in crescita di condizione, tutto sembra possibile. Anche il “lutto” per l’addio di Mourinho è stato spazzato via con molta più rapidità del previsto. Per quanto fosse forte il legame con l’ex allenatore, diventa impossibile non godersi la nuova Roma che diverte, si diverte ed esulta insieme al suo condottiero.

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