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    Romamania:| La rivincita dei 'lavativi'

    Romamania:| La rivincita dei 'lavativi'

    La Roma soffre, subisce, crolla, va sotto di due gol, poi risorge. De Rossi scansa Tachtsidis e mostra al greco cosa deve fare un regista di serie A. Afferra la cinepresa, riprende le trame giallorosse; Osvaldo segna una doppietta, la prima con la maglia della Roma e rispedisce al mittente le accuse di Zeman: 'Nessuno può mettere in discussione il mio impegno'. Fanno male le parole del boemo, sono ingiuste e rivolte proprio a chi con i suoi gol aveva permesso ai giallorossi di trovare punti con Catania e Inter.

    De Rossi invece mostra senza bisogno di parole la propria indole, diventando il punto di riferimento in campo: che rabbia quei 20 minuti. Pana è l'uomo in più del Genoa, estremizzando eccessivamente il concetto di comproprietà tra i due club. Fa ripartire il contropiede da cui scaturisce l'1-0 dei grifoni ed è risucchiato dall'agonismo di Seymour e Kucka. Capitan Futuro non ci sta a perdere e a vivere un'altra settimana di polemiche, e si assume le responsabilità di prendere le redini del gioco. Alla faccia dello 'scarso impegno'.

    L'azzurro si accentra, diventa il comandante dei giallorossi e la molla scatta in tutti i suoi compagni, fino a quel momento in difficoltà: Piris si sblocca sulla fascia destra e sembra un giocatore vero, Marquinhos e Castan erigono un muro davanti alla porta di Stekelenburg, Lamela smette di prendere a calci gli avversari, garantendo sempre una continua assistenza in avanti. La Roma risorge così dall'inferno. Proprio grazie a De Rossi e Osvaldo. La partita ieri sera l'hanno vinta loro. Una reazione emotiva, di nervi. Ma non basta. Perché per puntare ai primi tre posti, occorrono organizzazione, mentalità e cinismo a lungo raggio. Le prossime partite contro Udinese, Parma e Palermo diranno molto, quasi tutto, su quella che sarà la stagione romanista.

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