Romamania: giù le mani da Strootman
Ma torniamo a Ghevin Strootman. Che è 'sta storia dell'offerta della Juve? Stiamo scherzando? A Roma, dopo l'addio al calcio di Totti, restano tre simboli indiscutibili: Strootman, De Rossi, Nainggolan. E poi, si', c'è anche AleFlorenzi, detto cosi' tutto d'un fiato, che studia da monumento. Ghevin a Roma è l'essere leader. E' grinta, nerbo, agonismo, personalità "gonerderbi" (gol nel derby), amore per la maglia, scintille, armatura, miraggio di grandezza che prima o poi arriverà. Ghevin è romano e romanista, anche se olandese. Tanto quanto "Erningia" che per qualcuno ormai è "de Testaccio". Ghevin è sinonimo di "Daje", che a Roma sta per entusiastica incitazione, energico assenso, condivisione e via dicendo. E non è un caso che su Twitter vi sia un nickname esplicito: DajeKevin.
Quindi? Quindi anche solo le voci più o meno realistiche di un addio, o di chissà quale trattativa, danno parecchio, ma parecchio fastidio. Irritano come la sabbia nel costume. Perchè, come m'ha detto pochi minuti fa un ragazzo in spiaggia, Luca (Luga) con un vistoso "ASR" tatuato sul braccio e stritolato dalla preoccupazione per i rumors sull'olandese: "Scrivijelo te che puoi: ma quale Juve oh!?!? Ghevin nun se tocca, lui è romano e romanista...". Caro Luca (Luga), detto, fatto.