Redazione Calciomercato
Romamania: Dybala, una gioia per i tifosi e un problema per la società
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L’argentino non sarà mai come gli altri. Può assentarsi per due partite, mostrare debolezze fisiche, smettere di segnare, ma basta un lampo della sua classe immensa per avere di nuovo tutti ai suoi piedi. Tifosi e media. Perché La Joya è anche una storia da raccontare e probabilmente l’ultimo laccio che continua a legare la modesta Roma da metà classifica di oggi a un’idea di presunta grandezza.
La doppietta dell’argentino contro il Parma e la vittoria larga hanno garantito un Natale più sereno a una squadra che si accinge a chiudere un 2024 disastroso, vissuto tra cambi di allenatori continui, risultati nel complesso scadenti, una gestione societaria caotica e una proprietà sempre più distante dal club. Dybala è quella piccola luce a cui guardare per mantenere la speranza e la prospettiva di dover perdere anche lui, prima o dopo, non sarà affatto semplice da gestire.
Nel pre-partita, di nuovo, Ghisolfi ha affrontato l’argomento sottolineando che “per ora” la Roma non sta trattando la sua cessione con alcun club. Ranieri a fine gara, citando Mourinho, ha invece ricordato come esista una squadra con Dybala e un’altra senza, garantendo che l’argentino continua a dire di voler restare nella Capitale.
E la società cosa vuole? Non potranno mai ammetterlo pubblicamente - per i motivi di cui sopra - ma la verità è che dalla scorsa estate la Roma sta sperando di potersi liberare di Dybala, del suo attuale contratto e di quello valido per un ulteriore anno che scatterà fra poche presenze dell’argentino. Un costo (da circa 15 milioni lordi l’anno) ritenuto troppo alto per quello che la squadra riceve in cambio. In questo senso, allora, la doppietta con il Parma non suona esattamente come una buona notizia in vista della riapertura del mercato, quando il tormentone proseguirà, anche se pare davvero complesso che il campione del mondo possa partire a gennaio. In Turchia, dove lo aspetta il Galatasaray, guadagnerebbe non molto di più di quanto lo paga adesso la Roma e se Dybala ha preferito rinunciare allo stipendio faraonico che gli offrivano in Arabia Saudita la scorsa estate, perché stavolta dovrebbe decidere di muoversi?
Joya a parte, la gara di domenica entra nella storia per la decisione del tecnico di non fare sostituzioni. Lui ha escluso che lo abbia fatto per lanciare un messaggio agli esclusi, ma tutti hanno comunque interpretato così questa singolare scelta. Resta da capire che vantaggio ci sia a non dare un po’ di spazio, in una gara sostanzialmente chiusa dopo dieci minuti, a giocatori che hanno bisogno di ritrovare fiducia, come ad esempio Pellegrini e Soulé. Almeno fino a quando saranno qui, sono risorse da recuperare.
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Commenti
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Problema per la società e basta. Fa na partita bona ogni dieci. Per rendere deve stare bene fisic...