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Romamania: Dybala, quel sorriso da Lucignolo che segna il distacco da chi non lo ha voluto più
Lo spettacolo dybaliano, sia chiaro, non è stato soltanto nella splendida fuga verso la porta di Paulo – a proposito: stavolta il prato dell'Olimpico gli è stato amico e fratello, segno che anch'egli, il prato, è cresciuto di livello al pari del fenomeno argentino – perchè più di quel gesto tecnico, più del secondo gol, potè quel sorriso da Lucignolo che l'ha fatta grossa nell'intervista del dopo partita. Gli occhi pieni di gioia, il volto rilassato come mai prima da quando è arrivato a Roma e quel sorriso stampato così effervescente, specchio di limpida felicità. Ecco, in quel momento, quando Paulo ha assaporato la doppietta e l'amore della sua nuova gente, s'è concretizzato il distacco da chi non lo ha voluto più. E l'amore di chi, invece, lo ha accolto come l'uomo dei sogni. Sogni proibiti naturalmente, ma pur sempre sogni.
Eh sì perchè conoscendo Roma e avendo 'calcato' anche i microfoni radiofonici di questa città, a lungo, so già che c'è chi se ne sta lì a fare tabelle e calcoli sulla lotta che non nomino per lurida scaramanzia e che, al momento, alla Roma non appartiene. Diamine: vittoria con due neopromosse all'Olimpico e la Salernitana e un punto con la Juve non fanno da stoffa per l'abito della regina no!!? Però se c'è chi vuol sognare pensando a Mou e Dybala che ridacchiano davanti alla panchina ripensando al passato, faccia pure. Ci sta eccome.
Poi, faccio ammenda. Ferie galeotte mi hanno spinto verso un peccato mortale e cioè leggere con grave ritardo il 'cappuccino' che mi ha immeritatamente dedicato il Maestro Sconcerti sulle pagine di calciomercato.com, che saluto con affetto. Resto della mia opinione, ribadendo che Mou logora chi non ce l'ha – un gioco di parole eh - riferendomi alla capacità di creare un tutt'uno con la squadra e la gente che non è ripetibile, almeno guardandomi intorno. Forse il solo Jurgen Klopp è stato in grado di farlo a Liverpool, ma contando su risorse economiche infinite e non sull'operato di uno (straordinario) dirigente qual è Tiago Pinto, indiscutibile baronetto dei parametri zero.
E al Maestro Sconcerti, del quale sono seguace e ammiratore da lunghissimo tempo, mando il più caloroso e affettuoso saluto.