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Romamania: De Rossi, una follia da 30 milioni
Nella ripresa ci pensa De Rossi a impiccare la partita ai suoi compagni facendosi cacciare con un rosso diretto (sacrosanto) per un'entrataccia con piede a martello su Maxi Pereira. Non c'era cattiveria nel fallo del numero 16 giallorosso, ma la scelta dell'arbitro non è sindacabile. Purtroppo De Rossi non è nuovo a comportamenti del genere, inutile rivangare la gomitata a McBride con la maglia azzurra contro gli Stati Uniti nel girone del Mondiale in Germania, lo schiaffone rifilato a Mauri in un derby o l'altra gomitata a Srna contro lo Shakhtar in CL. Purtroppo però i rossi per il centrocampista (ieri centrale di difesa) si ripetono, soprattutto in questo caso in una partita chiave come quella che avrebbe aperto alla Roma le porte dell'Europa che conta. De Rossi non è mai stato un giocatore "cattivo", anzi si è spesso distinto per sportività, ma in certe occasioni perde la testa. A trentatrè anni, il centrocampista di Ostiamavrebbe dovuto imparare ad evitare questi cali di tensione. Quando si parla di "abitudine a giocare a un certo livello" di questo si tratta. Purtroppo De Rossi e la Roma hanno dimostrato di non essere ancora pronti. E in una città da anni pronta a sottolinearne l'ingaggio eccessivo, non si perderà occasione per fargli pesare anche i mancati introiti della Champions. Sicuramente il primo dispiaciuto è proprio lui, assieme a tutti i tifosi della Roma.