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Romamania: De Rossi dà lezioni di calcio (e di vita)
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CAMBIO DI MENTALITA' - De Rossi, cresciuto a pane e pessimismo romanista per sua stessa ammissione, sta sfruttando anche la sua conoscenza dell'ambiente per provare a trasformare la mentalità di una squadra vicina alla quarta semifinale consecutiva europea, ma capace comunque di tornare puntualmente, ogni anno, a sentirsi meno forte di quello che può essere. Spiegando innanzitutto ai suoi giocatori che la sfida con il Milan non era impossibile, il tecnico li ha convinti a giocarsela senza paura. Attaccando gli enormi spazi lasciati scoperti da Pioli e difendendosi come un blocco compatto.
QUADRO INTERESSANTE - La contesa con i rossoneri è tutt'altro che finita, ma dopo il primo round dei quarti il quadro generale dell'Europa League per la Roma si è fatto interessante, col Liverpool praticamente fuori dall'altra parte del tabellone e una possibile replica della semifinale dello scorso anno contro il Bayer Leverkusen prossimo campione di Germania, ancora una volta con l'eventuale gara d'andata da giocare all'Olimpico. Pensieri pericolosi a cui è meglio non abbandonarsi prima di una settimana (no, questo non è pessimismo cosmico, ma realismo). Per adesso c'è da vincere a Udine e poi completare un'altra opera straordinaria nel ritorno di coppa giovedì prossimo.
ROMA PADRONA - La prestazione di San Siro intanto passa alla storia come un capolavoro tattico costruito da DDR e interpretato alla perfezione dai giocatori. Se c'è qualcosa da rimproverarsi è non aver chiuso il discorso qualificazione nella gara d'andata. Per tutta la partita la sensazione è stata di una Roma padrona della situazione, capace di entrare con facilità nell'area rossonera e di tenere botta allo sfogo finale del Milan, basato più sui nervi che sulla tecnica. Chiunque avrebbe firmato per questo risultato prima di giocarla. E quindi, per adesso, va benissimo così.