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Romamania: al peggio non c'è mai fine
Garcia resta, ma per assenza di alternative. La società non reputa i nomi disponibili ora adeguati, quindi ha scelto di non scegliere, lasciando il tecnico francese traghettatore di se stesso. A giugno si cambierà. Il rischio, che sta sempre più diventando una certezza, è quello di gettare l'ennesima stagione alle ortiche, ma questa volta non arrivando secondi, ma lottando per il quinto posto, con una serie di figure meschine che non fanno di certo bene all'autostima.
Contro il Milan i giallorossi hanno avuto un moto di orgoglio che è durato non più di un quarto d'ora. Poi il controllo nella prima frazione, senza avere la forza di chiudere il risultato. Dice bene Mihajlovic, "Gli uomini veri quando cadono si rialzano". In casa Roma non si è rialzato nessuno, si continua a barcollare e sperare in un "clic" miracoloso. Purtroppo le lacune sono evidenti sotto ogni punto di vista: la condizione fisica, l'addestramento, gli schemi di gioco. Non si salva niente.
Il gol preso ieri dai giallorossi è un manifesto di incapacità. Il fermo immagine sul cross di Honda non lascia scampo, mancano le basi, la diagonale è al contrario. Digne è il vertice più basso davanti al giapponese, poi via via a scalare Ruediger, Castan e infine Florenzi sovrastato da Kucka.
"Sono disgustato" le parole di James Pallotta. Si figuri i tifosi della Roma.