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    Romamania:| Il futuro è il presente

    Romamania:| Il futuro è il presente

    Si tratta, ma il sogno americano è ancora lontano. Si litiga sui soldi, Rotschild ha delle riserve sulla fattibilità del progetto. Roma città, intanto, appare bloccata. Se uno chiede l'ora, l'altro gli risponde con il fuso di New York. Da circa sette anni nella Capitale si parla di passaggio di proprietà. In principio erano i russi, poi è giunto Soros. Qualcuno ha tentato di fargli 'la cresta' e lui se n'è accorto, quindi ci ha provato Fioranelli, lasciato tuttavia solo durante la conta dei soldi. Ora tocca a Di Benedetto. I tifosi sono concordi: 'Arabi o americani, l'importante è che spendano. Angelucci, no, è italiano, non ci fidiamo'. Razzismo al contrario. La curiosità di conoscere il futuro supera la voglia di vivere il presente.

    Il campo è passato in secondo piano, ma la stretta attualità non va trascurata. La Roma 'povera' è attiva su tre sogni. Stasera combatterà per tenere vivo il primo: la decima Coppa Italia. Ranieri ieri ha assicurato: 'Ciò che succede all'esterno a noi non ci tocca'. Allora, i giallorossi dell'indebitata Rosella Sensi hanno l'occasione per farsi amare e ricordare dalla propria gente. Battere la Juventus non vorrà dire soltanto raggiungere l'Inter in semifinale, ma rinvigorire quell'ideologia romanista basata sui sentimenti versus 'l'arroganza juventina'. Successivamente a distanza di tre giorni l'uno dall'altra la Roma affronterà Bologna, Brescia ed Inter. Dopo il fischio finale di San Siro si tirerà una riga, oltre alla quale si inizierà a scrutare l'ottavo di finale di Champions League.

    La Roma ha l'obbligo di tentare di vincerle tutte. Sarà molto difficile, perchè ad oggi tutti i risultati, favorevoli e contrari, sono stati frutto di episodi. Il genio elargito in maniera assidua dei vari Menez, Vucinic e Totti sarà fondamentale per spostare l'ago della bilancia. Soltanto così il sogno, quello vero, composto da un pallone, da un prato e da undici calciatori potrà continuare. Il resto è futuro, destino indipendente dalla nostra volontà: lo chiamano business. Ora, però, si gioca. E basta.

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