Romamania:| Lo stopper e il fantasista
Mexes e Menez. Entrambi francesi. Prima molto diversi: di uguale soltanto la prima sillaba del cognome, ora in perfetta simbiosi. Il connubio è semplice: il primo blocca, il secondo riparte ed inventa. E' l'aiuto-elettricista di Totti. Sia Mexes che Menez hanno vissuto e vivono la loro avventura a Roma su un sottile binario psicologico. Per rendere bene devono sentire la fiducia del proprio allenatore. Le differenze di rendimento dei due tra la scorsa stagione e quella presente è lampante.
Il difensore addirittura si era già rassegnato nel voler andare via. Aveva perso il posto da titolare in favore di Burdisso, ha vissuto un'intera estate da precario perchè tutto l'ambiente aspettava il ritorno dell'argentino dall'Inter. Poi Ranieri lo ha messo in campo e lui ha risposto alla sua maniera. Non è neanche più Rugantino, non gli serve. Meno arroganza, più eleganza e qualità. Mexes è diventato il caposaldo della difesa, vuole rimanere e vincere finalmente con questa maglia. A giugno la resa dei conti. Se a Trigoria passa la tempesta, lui sarà ben felice di finire la propria carriera nella Capitale.
Intanto si gode i frutti del lavoro svolto sul suo 'connazionale'. Fino alla scorsa estate un corpo estraneo alla squadra. Musone, di poche parole, Jeremy: Philippe lo ha aiutato ad integrarsi. Gli ha fatto scoprire la città. E Roma si è accorto di lui. Ranieri a Brunico gli ha consegnato le chiavi della squadra. Da allora gioca, ride e trascina. Mexes e Menez adesso corrono di pari passo. Il problema è: la Roma avrà la forza di stargli dietro?