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    Roma, Zalewski è la scommessa vinta da Mourinho

    Roma, Zalewski è la scommessa vinta da Mourinho

    • Elisa Licciardi
    La fascia al braccio saprebbe indossarla a dovere. La grinta e la personalità non gli mancano. Ma occorre volare basso, il ragazzo è ancora giovane e non deve bruciare le tappe. Per ora la sua fascia è quella sinistra dove, da quinto di centrocampo, sta regalando giocate di classe pura. Lui è Nicola Zalewski, il gioiello ventenne nato a Tivoli che ha fatto innamorare Mourinho e la Roma.

    I PRIMI PASSI - Classe 2002 nato da genitori polacchi, il giovane Zalewski è cresciuto nella città di Poli un piccolo paese alle porte di Roma, dove ha dato i primi calci al pallone nella Nuova Spes. Il calcio gli scorre nelle vene tanto che nel 2011 la sua vita inizia a tingersi di giallorosso grazie a Bruno Conti. L’ex campione della Roma viene a conoscenza del ragazzo tramite il suo osservatore Stefano Palmieri impressionato dal talento puro del calciatore, durante un torneo a Borgata Finocchio zona Borghesiana. La chiamata per il provino con la Roma non tarda ad arrivare e ottenuto il consenso del padre, Nicola approda a Trigoria. Emergono da subito le sue doti innate soprattutto nell’uno contro uno e nella gestione del pallone, oltre alla rapidità che lo rende pericoloso in fase offensiva. Approdato nella Primavera di Alberto De Rossi ricopre diversi ruoli, iniziando da centrocampista per poi trasformarsi in esterno e infine in trequartista. I continui progressi del ragazzo lo portano anche alla sua prima convocazione in nazionale per il mondiale under 20. Pur essendo nato in Italia, Zalewski dichiara di sentirsi polacco al 100% “La Polonia la considero il mio Paese avendo entrambi i genitori polacchi. Probabilmente quando dovrò scegliere la nazionale sceglierò quella polacca perché dopo tutte le convocazioni che ho ricevuto è difficile cambiare. Sceglierò quella polacca sicuramente anche per rispetto della Federcalcio”. Così affermava ai microfoni di Roma tv. Difficile non immaginarsi quanto un talento simile avrebbe fatto comodo alla nostra Nazionale. Ma per ora godiamoci i suoi enormi progressi nel nostro campionato.

    DAL DEBUTTO IN PRIMA SQUADRA A TITOLARE FISSO - Riavvolgendo il nastro, un anno fa di questi tempi, precisamente il 6 maggio 2021, il giovane Zalewski debutta in prima squadra con la maglia della Roma allenata in quel momento dal tecnico portoghese Paulo Fonseca. La sfida in questione è il ritorno della semifinale di Europa League contro il Manchester United. Esordio importante per il giovane che in appena 6 minuti dal suo ingresso in campo, mette a segno un gol al volo di destro che, complice la deviazione di Telles, vale il 3-2 finale. Poco importa se la Uefa assegnerà l’autogol al calciatore dello United, gran parte di quella vittoria è tutta nei suoi piedi. L’arrivo di Mourihno nella panchina della Roma, segna una svolta importante per la carriera calcistica di Zalewski. Un percorso non facile che dal ritiro estivo fino ad inizio campionato, ha visto il ragazzo impegnarsi duramente e fare i conti con se stesso e con le gerarchie dello spogliatoio. La giovane età non sempre aiuta anzi spesso può portare fuori strada e questo un tecnico navigato e vincente come lo Special One lo sa bene. Bastone e carota per educare i suoi giovani. Mesi lunghissimi di lavoro che segnati anche dalla morte del padre, hanno reso Zalewski ciò che possiamo ammirare oggi. Un ragazzo che ha dovuto trovare dentro di se la forza necessaria per andare avanti ed emergere. Aiutato dai compagni e dal suo “padre adottivo” Mourihno, il 19 febbraio 2022, dopo tante panchine, arriva la svolta. Nel calcio si sa la fortuna di un calciatore può coincidere con la sfortuna di un altro e complice la rosa corta e i tanti infortuni, uno su tutti quello di Spinazzola, Zalewski ha l’opportunità di farsi vedere subentrando a inizio ripresa contro il Verona allo stadio Olimpico. La Roma sotto di due gol viene riportata a galla proprio dai giovani che con la loro sfrontatezza e voglia di fare danno il tutto per tutto. Nicola è uno di questi. Da quel giorno la fascia sinistra è sua. Crea sempre superiorità numerica è imprendibile. Sacrificio in fase difensiva, senso di responsabilità e fiuto per la giocata, fanno del giovane polacco un titolare inamovibile. Un giocatore che lo Special One si coccola e tiene lontano dalle pretendenti che lo vorrebbero in prestito con diritto di riscatto. Su tutti Verona e Venezia come riporta ForzaRoma.info. Lo stesso ragazzo non vuole andar via da Trigoria. Sente che il suo allenatore ha fiducia in lui e vuole puntare sulle sue qualità. Dal Verona alla Sampdoria, passando per il derby e l’Atalanta, Zalewski ha regalato giocate di alta classe. “Il mio punto di forza è l’ultimo passaggio” e lo si è visto nello splendido assit per Zaniolo nella sfida di ritorno all’Olimpico contro il Bodo Glimt e in quello per Lorenzo Pellegrini nella gara di andata contro il Leicester. Partita dopo partita il numero 59 cresce e migliora sotto tutti i punti di vista. In una piazza esigente e che mette pressione come Roma, non è facile per un giovane crescere e affermarsi. Ma Zalewski ci sta ampiamente riuscendo.
     

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