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Roma, la difesa è a pezzi: ora Spalletti deve smentire Capello
QUANTI INFORTUNI - Il primo a "cadere" è stato Mario Rui, direttamente in ritiro. Era l'uomo scelto da Spalletti e Sabatini per il dopo-Digne, la Roma è corsa ai ripari con Juan Jesus, utile sia da terzino che da centrale. Con Rudiger ai box già da giugno, serviva anche una coppia di centrali da affiancare a Manolas. Fazio da riserva di lusso è ora titolare pressoché inamovibile, Vermaelen ha fatto disastri nel preliminare di andata con il Porto per poi sparire causa pubalgia: dopo due stagioni nel Barcellona da 21 presenze complessive (1334 minuti, una miseria), l'affidabilità non era certo l'elemento caratteristico del belga, arrivato comunque in prestito in un momento nel quale la Roma non avrebbe potuto spendere più di tanto. Tra i lungodegenti c'è anche Abdullah Nura (prossimo al rientro), promettente terzino nigeriano reduce da una stagione esaltante in Primavera. A complicare ulteriormente le cose sono arrivati gli stop di Florenzi, jolly utile anche in difesa da terzino, di Manolas, che per un'operazione al setto nasale dovrà saltare sicuramente le sfide con Austria Vienna e Bologna e in ultima battuta Emerson: lesione muscolare per il brasiliano e stop di almeno 3 settimane. Nelle prossime due gare, Spalletti avrà a disposizione solo 4 difensori di ruolo: Bruno Peres, Rudiger, Fazio e Juan Jesus, con i primi due appena rientrati a loro volta da uno stop per problemi fisici. Il tecnico potrà provare ad aumentare il numero dei disponibili arretrando Daniele De Rossi o affidandosi ai giovani: Marchizza e De Santis sono stati convocati per la sfida di Europa League.
TIRI CONCESSI E GOL SUBITI - Mentre l'attacco è scintillante, il migliore della Serie A con 26 gol in 11 gare di campionato, lo stesso non si può dire della difesa, che ha già incassato 12 reti. La Juventus è ferma a quota 8, meglio della Roma anche due insospettabili come Fiorentina e Genoa (10), pur con una gara in meno. I giallorossi sono appaiati nella speciale classifica a Lazio, Napoli e Chievo: un bilancio tutto sommato non da buttare via, ma da analizzare anche alla luce di un altro dato. Tra Serie A, Champions ed Europa League, la Roma ha subito la bellezza di 73 tiri nello specchio della porta, concedendo solamente 20 gol: un rapporto che rischia di peggiorare se la squadra continuerà a lasciare spazio agli attacchi avversari. Anche l'Empoli, sin qui a segno due volte in campionato, è andato vicinissimo al bersaglio grosso contro i giallorossi, in una partita dominata dalla Roma ma nella quale Maccarone ha avuto il match-point sul destro a due metri da Szczesny. Fabio Capello era convinto che per vincere fosse necessario non prendere gol, Spalletti vuole dimostrare che con un sistema propositivo e un attacco proficuo si può ovviare a qualche gol di troppo incassato. Chi avrà ragione? Ai posteri l'ardua sentenza.