Roma, un'altra disfatta inaccettabile
Non serviva la tremenda disfatta al Camp Nou per rendersi contro dello strapotere del Barcellona del trio delle meraviglie Neymar-Suarez-Messi nei confronti della Roma, ma le proporzioni del risultato incassato in questa serata catalana aprono nuovi inquietanti interrogativi sulla tenuta della formazione di Garcia, a prescindere dalle concrete possibilità di centrare la qualificazione al prossimo turno grazie ad un successo all'Olimpico contro il Bate Borisov nell'ultimo turno della fase a gironi. Con quelli incassati stasera, sono già 16 i gol subiti dalla Roma in questa prima parte della Champions League, uno score tutt'altro che invidiabile per una squadra che ambisce ad affermarsi a suon di investimenti milionari sia in ambito nazionale che europeo e che anche in Serie A, come dimostra il recente 2-2 di Bologna, fatica a trovare i giusti equilibri difensivi.
La differenza col Barcellona è abissale, ma quello che inquieta di più è l'atteggiamento mentale di una squadra che ha pensato di limitare i campioni d'Europa in carica con una linea difensiva alta ogni oltre ragionevole limite e senza opporre quell'aggressività e quel pressing a tutto campo che sono le uniche armi a disposizione per limitare i ragazzi terribili di Luis Enrique. La sensazione fin dai primi minuti di partita è stata di assistere ad un allenamento, con la Roma già vittima designata degli extraterresti in blaugrana e un Rudi Garcia incapace di trovare i correttivi tattici a match in corso.
Una debacle che entra di diritto nella galleria degli orrori della storia recente giallorossa insieme all'1-7 dello scorso anno all'Olimpico col Bayern Monaco (c'era sempre Garcia) e l'1-7 subito sul campo del Manchester United nell'edizione 2007/2008 del torneo con Spalletti in panchina. Certamente non il modo migliore per espandere il valore commerciale del marchio della Roma nel mondo, come desidererebbe la proprietà americana, ma soprattutto l'ennesima conferma sulla fragilità psicologica di una squadra che dovrà ora smentire chi prevede un altro tracollo anche in campionato sulla falsariga di quanto avvenuto la scorsa stagione dopo la lezione di gioco subita dal Bayern e coincisa con una serie di risultati negativi che aveva messo a repentaglio anche la seconda posizione. Tutti sono sul banco degli imputati, dai giocatori, all'allenatore (arrendevole sia nel pre che nel postpartita, ndr) finendo con chi ha condotto e avallato l'ultima campagna acquisti e cessioni, perchè anche contro i marziani un'umiliazione così non può essere accettata.
Andrea Distaso
@AndreaDista83
La differenza col Barcellona è abissale, ma quello che inquieta di più è l'atteggiamento mentale di una squadra che ha pensato di limitare i campioni d'Europa in carica con una linea difensiva alta ogni oltre ragionevole limite e senza opporre quell'aggressività e quel pressing a tutto campo che sono le uniche armi a disposizione per limitare i ragazzi terribili di Luis Enrique. La sensazione fin dai primi minuti di partita è stata di assistere ad un allenamento, con la Roma già vittima designata degli extraterresti in blaugrana e un Rudi Garcia incapace di trovare i correttivi tattici a match in corso.
Una debacle che entra di diritto nella galleria degli orrori della storia recente giallorossa insieme all'1-7 dello scorso anno all'Olimpico col Bayern Monaco (c'era sempre Garcia) e l'1-7 subito sul campo del Manchester United nell'edizione 2007/2008 del torneo con Spalletti in panchina. Certamente non il modo migliore per espandere il valore commerciale del marchio della Roma nel mondo, come desidererebbe la proprietà americana, ma soprattutto l'ennesima conferma sulla fragilità psicologica di una squadra che dovrà ora smentire chi prevede un altro tracollo anche in campionato sulla falsariga di quanto avvenuto la scorsa stagione dopo la lezione di gioco subita dal Bayern e coincisa con una serie di risultati negativi che aveva messo a repentaglio anche la seconda posizione. Tutti sono sul banco degli imputati, dai giocatori, all'allenatore (arrendevole sia nel pre che nel postpartita, ndr) finendo con chi ha condotto e avallato l'ultima campagna acquisti e cessioni, perchè anche contro i marziani un'umiliazione così non può essere accettata.
Andrea Distaso
@AndreaDista83