Roma, Totti si difende:| 'Che manata? Sono innocente'
"Non ho fatto niente, non ho dato nessuna manata, sono innocente, non meritavo l’espulsione". Era passata una manciata di minuti dal pasticciaccio in campo con Olivera e con l’arbitro Gervasoni, quando Francesco Totti, nello stanzone dello spogliatoio all’Olimpico, ha spiegato così ai dirigenti giallorossi quello che era accaduto: il fallo subito da dietro, la sua reazione nei confronti dell’uruguaiano, i due cartellini rossi estratti dal direttore di gara, la presa di coscienza che quel rosso gli sarebbe costato di sicuro il derby, la reazione finale sotto gli occhi delle telecamere e del quarto uomo che certo non è stato uno spettacolo da applaudire.
A ventiquattro ore dall’episodio, il capitano romanista non ha per nulla metabolizzato quanto accaduto, sempre convinto di aver subito un’ingiustizia soprattutto per quel che riguarda il cartellino rosso che, poi, è stato alla base di tutto quello che è accaduto dopo. Non vuole neppureprendere in considerazione la possibilità che la squalifica possa essere superiore a una giornata che, pure, per lui, romano e romanista, è durissima da accettare visto che il derby di domenica prossima sarà costretto a viverlo da spettatore. Lo staff tecnico, i compagni e la società sono completamente al suo fianco, tanto è vero che non ci sarà nessuna multa nei confronti del giocatore. I giocatori ieri a Trigoria, dove Totti si è limitato a fare fisioterapia in conseguenza dei colpi ricevuti nella gara contro il Lecce (in particolare alla spalla), hanno cercato in tutte le maniere di tirare su il morale del loro capitano, «tranquillo Francesco, cercheremo di vincere il derby anche per te», ma nonostante questo Totti è rimasto di pessimo umore, anche se ha provato a concentrarsi e a puntare forte sulla sfida di mercoledì prossimo di Champions League a Basilea che per questa Roma costituisce un angolo fondamentale della stagione.