
Juventus, Motta tradito anche dalle sue scelte. Ma non cambierà: crede che la sua proposta sia la migliore possibile
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FIDUCIA TRADITA - La squadra vista contro l'Atalanta ha gli stessi difetti della squadra vista contro l'Empoli. E altre volte, in questa stagione. Dalla Champions League - i ko più brutti - ai rimasugli di gioco, alle intenzioni rimaste esattamente questo: intenzioni. Come fossero una serie di inizi, di prime volte, e mai realmente compiuti. Dentro ci finiscono inevitabilmente le scelte di Thiago, il fatto di non aver tenuto probabilmente la barra dritta, o di non aver neanche carpito i reali problemi di questa squadra. E' sembrato fidarsi dei ragazzini quando gli dicono che no, non era successo niente. E dietro gli sguardi complici invece maturavano i semi del disastro.

LE SCELTE - A fine partita, il volto di Motta era quello di un uomo tradito. Sia dalle sue convinzioni, sia dai giocatori ai quali si era affidato. E da se stesso? In parte anche, probabilmente. Sa benissimo di essere stato parte attiva del compimento del suo destino. A partire dalle scelte, e dai dubbi sciolti evidentemente male. Yildiz dopo i problemi filtrati alla stampa o Koopmeiners dopo la fiducia del gol ritrovato? E' andato nella direzione del Dieci, autore di una delle prove peggiori da quando è un professionista, ma cambiato all'intervallo quando forse c'era bisogno di una sua giocata e non di Koop sciolto come neve al sole davanti all'ex di turno. Soprattutto, Thiago ha dimostrato come in Vlahovic non creda minimamente. E' stato l'ultimo a entrare, dopo un trittico chiaramente in imbarazzo. Ed è stato l'autore involontario dell'assist del poker: l'avesse fatto appositamente, non gli sarebbe uscito così bene.
DA ADESSO IN POI - Difficile dire ora come cambierà, se cambierà Thiago Motta. Impossibile sapere quello che gli passa per la testa, se vorrà effettivamente modificare nuovamente gli uomini e probabilmente - stavolta sì - prendere decisioni forti, di pancia, tralasciando un attimo i discorsi sul futuro. Di certo, non modificherà l'assetto, né l'idea di gioco: su questo tasto nessuno gli farà cambiare idea, perché l'allenatore è convinto che la sua proposta sia la migliore possibile per raggiungere il risultato. Dunque: ancora 4-2-3-1, ancora terzino ad accentrarsi e l'altro a sovrapporsi, ancora Kolo a fare da sponda, Locatelli a inventare. E ancora Dusan fuori, come Mbangula. Altro che rivoluzione.
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Commenti
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Quindi, secondo l' estensore, Vlahovic ha sbagliato perché Motta non lo apprezza? Povero cucciolo