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Tiago Pinto: 'Roma da Champions, mi do un 7,5. Il rimpianto è Xhaka, Pellegrini rinnova. E sugli esuberi...'
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Un punto sul mercato.
"Abbiamo condiviso tutte le strategie con l'allenatore. E' giusto che sia così. Ho invitato tutte queste persone perchè più di 40 trattative non le ho condotte da solo. Nel calcio moderno è difficile portare avanti trattative, lo si può fare solo con un team competente. Sono molto esigente con me stesso ed il primo ad arrabbiarsi quando le cose non vanno bene. Questo è stato il mercato più difficile della storia recente ma siamo riusciti a fare un buon mercato. Non sono quello che di solito dice di far bene, ma alla fine siamo riusciti a prendere il miglior allenatore del mondo, a rendere la squadra più forte e a condurre in porto più di 30 trattative".
Darete un'occhiata agli svincolati?
"Quando sono arrivato a Roma tutti dicevano che era una piazza difficile. Sto imparando a vivere qui e oggi mi diverto un po'perché il mercato è chiuso ieri, ma tutte le domande sono sul centrocampista. Lo chef oggi mi ha fatto i complimenti, ma mi ha anche chiesto quando arriva il centrocampista. Non è una questione di budget, abbiamo investito più di quanto preventivato da Ryan e Dan. Ma il mercato è dinamico, bisogna capire i momenti. In alcuni momenti abbiamo voluto accelerare il processo di ricostruzione della Roma. Tutti sapete che eravamo interessati a Xhaka ma poi sono successe altre cose. Volevamo fare ciò che era più urgente. Non voglio trovare giustificazioni, ma non dimentichiamo l'eredità che ci è stata lasciata. All'inizio della stagione avevamo più di 60 giocatori sotto contratto. E' chiaro che voi e i tifosi guardate agli acquisti, ma serve trovare un equilibrio".
Si aspetta una trattativa complicata per il rinnovo di Pellegrini?
"No, lui vuole rinnovare e la Roma vuole continuare con lui. Non sarà un problema".
E' soddisfatto delle cessioni? Gli esuberi possono essere reintegrati?
"Posso invitarti a fare una lista di quanti ds hanno venduto calciatori in Italia. Credo che trovare soluzioni per più di 30 giocatori, anche se non venduti, credo sia un buon lavoro. Trovare soluzioni per calciatori con stipendi così elevati credo sia un buon lavoro. Ci saranno ds più bravi di me e io voglio imparare da tutti. Ma in questo mercato quello che siamo riusciti a fare è buono. Per me è chiaro che sarebbe meglio se fossimo riusciti a vendere di più, a trovare più soluzioni. Non ci siamo riusciti solo per quelli che non sono voluti andare via. Abbiamo 10 finestre di mercato aperte e 3-4 in cui possiamo trovare soluzioni. Mourinho ha parlato di questo. Abbiamo lavorato molto e messo sul tavolo offerte buone per tutti i giocatori, in cui nessun calciatore perdeva un euro. Poi io non posso entrare nella testa dei giocatori. Abbiamo questioni aperte, lavoreremo con loro e i procuratori. Poi vedremo".
Un rimpianto di questa sessione?
"Il mercato è dinamico. Volevamo Xhaka e nessuno vuole ricevere rifiuti. Lui voleva venire e alla fine non siamo riusciti a trovare un accordo. Ma il vero rimpianto è stato quello degli esuberi perchè io, Morgan (De Sanctis, ndr) e tutti quelli in questa sala hanno lavorato tanto per presentare offerte degne e non siamo riusciti in tutto quello che volevamo".
Mourinho è stato uno stimolo ma anche un peso in più?
"A parte qualcuno che dice che è stato qualcun altro a prendere Mourinho, ma per me è un orgoglio averlo portato qui. Per un portoghese come me lui ha una dimensione stratosferica. Io sono un professionista, possiamo anche non essere d'accordo ma io approfitto per imparare da lui. La pressione di cui parli io non la sento. Siamo riusciti a lavorare insieme ogni giorno anche prima della stagione. Abbiamo valutato insieme la squadra e sappiamo quello che possiamo e non possiamo fare. Quando lui dice qualcosa come il fatto che manca esperienza, in realtà possiamo pensarlo tutti. Sono orgoglioso, felice e motivato di lavorare ogni giorno con Mourinho".
Come si è passati da Xhaka a prendere zero centrocampisti? A gennaio tornerete sul mercato?
"Il mercato è dinamico, sono successe cose per cui dovevamo dare una risposta e alla fine abbiamo 5-6 centrocampisti, quindi con l'andamento del mercato abbiamo deciso di non prendere nessuno. E' importante dire che la Roma ha un campione d'Europa come Cristante, Veretout che ha segnato più gol di tutti i centrocampisti finora, Villar che è titolare con la Spagna. E altri giocatori importanti. Non è nemmeno rispettoso per chi c'è continuare a parlare dei centrocampisti. Gennaio? Io la penso un po'diversamente da voi su una cosa. Voi pensate che tutto il successo sportivo si decide sul mercato, per questo oggi siamo qui per parlare della sessione finita ieri ma le domande sono sul prossimo gennaio. Il mercato è importante, e a gennaio saremo qui a valutare la situazione. Ma io non posso saltare da settembre a gennaio. Noi siamo una struttura di 40-50 persone per crescere, per aiutare lo sviluppo dei giocatori. Se fosse solo mercato il Lille non avrebbe vinto l'ultimo campionato francese".
Rapporto con Mourinho stimolo o peso in più?
"A parte che qualche stampa che dice che è stato un Irlandese a portare Mourinho. Sono molto orgoglioso di aver portato Mourinho qui. Sono portoghese, ho 36 annie come puoi immaginare da bambino che è una referenza. Io approfitto ogni giorno per lavorare da lui che ha lavorato in grandi club. Abbiamo fatto un lavoro insieme, sappiamo ciò che possiamo o non possiamo fare. Se guardo la panchina della Roma e vedo Darboe, calafiori, Reynolds, Bove, chiaro che non è solo Mourinho che può dire che manca esperienza ma in questo progetto lui aveva uno spazio per sviluppare calciatori. Sono orgoglioso, felice e motivato di lavorare ogni giorno con Mourinho".
Se non si fossero verificate situazioni come l'infortunio di Spinazzola la Roma avrebbe speso cifre differenti?
"Non lo so, il mercato è dinamico. Quando c'è stata la situazione Dzeko molti l'hanno vista come un problema, io ho cercato di prenderla come un'opportunità. Non saprei dirti. Il mercato è reattivo per tutti, spesso si vende chi non si vuole vendere e non si riesce a dar via chi vuoi cedere. Dobbiamo saper reagire ogni giorno a ciò che succede sul mercato".
E' difficile lavorare con il campionato già iniziato? "Sì, a me non piace. Vengo da una realtà in cui si vende molto. Noi nel club avevamo sempre l'idea che il momento cambi tanto a seconda che il mercato sia aperto o chiuso. Così non mi piace, per fortuna abbiamo vinto 4 partite ma non è facile gestire l'ambiente con il mercato aperto. A me non piace".
Mantenere la fermezza verso gli esuberi è una nuova filosofia della società?
"Prima di essere direttore sportivo sono un tifoso di calcio. Andavo allo stadio per vedere calciatori e allenatori, non i ds. Alla fine il mio lavoro è rispettare i calciatori e le loro decisioni, ma devo anche essere onesto. Non è facile per me trovare 4-5-6 offerte che considero importanti e che non danneggino l'onorabilità del calciatore, che poi non vengano accettate. E' stata una scelta difficile. Sapevo cosa mi aspettava e sapevo che era impossibile cedere tutti. Abbiamo fatto la scelta di ridurre il gruppo per creare una squadra compatta e disposta a lottare fino all'ultimo secondo. Questo atteggiamento non cambia, è inattaccabile. Io sono qui per prendermi tutte le responsabilità, ringrazio i giocatori che si sono trovati nella soluzione di essere ceduti e i loro procuratori. Non voglio far nomi ma molti hanno fatto uno sforzo per trovare una soluzione. 2-3 hanno fatto davvero un grande sforzo. Alcuni calciatori importanti hanno fatto uno sforzo per andare incontro alla Roma. Lasciare qualcosa qui, andare da qualche parte dove mai avrebbero pensato di andare a giocare. Li ricorderò sempre".
Villar?
"E' un giocatore della Roma, un bravo centrocampista. L'hanno scorso ha giocato 42-43 partite e deve approfittare dell'opportunità di lavorare con Mourinho per crescere".
E' capitato che il fascino di Mourinho abbia invogliato giocatori a venire?
"Assolutamente. Forse qualcuno non lo vuole dire, ma per me è un orgoglio essere aiutato da Mourinho. Quando vai 4-5 giorni a Londra - ho pensato o prendo Abraham o prendo un aereo per il Portogallo (ride, ndr) - e puoi garantire ad un calciatore di essere allenato da Mou, questo è un fattore".
Spinazzola e Smalling?
"Ha una voglia incredibile di tornare a giocare, dobbiamo frenarlo un po'. Smalling penso che con il Sassuolo potrebbe anche tornare. Niente di grave".
E' un rischio cedere giocatori come Pedro e Florenzi a dei competitor?
"Tutte le scelte nella vita sono un rischio. Quando un giocatore vuole andar via questo è quello che conta. Stiamo costruendo un progetto in cui tutti devono voler morire per la Roma. Abbiamo trovato un accordo con loro e se guardiamo cosa è successo con Cristiano Ronaldo, Messi o Griezman vediamo che la Roma non ha fatto niente di diverso dalle altre. Forse abbiamo comunicato peggio delle altre. Errore mio, perché voglio sempre dire la verità, ma per un progetto sostenibile dovevamo fare queste scelte. Non sono uno che guarda le partite dell'Inter sperando che Dzeko non giochi. E' stato un piacere lavorare con lui. Ora abbiamo Abraham, Shomurodov e Mayoral, non mi sembra che stiamo peggio dell'anno scorso".
Che voto dà al suo primo vero mercato da romanista?
"Da 0 a 10 no? Se consideriamo che molti pensavano che io non facessi mercato direi un 8. Se pensiamo che è il mercato più difficile della storia del calcio forse anche di più. Ma visto che c'è sempre margine per migliorare direi 7.5".