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    Roma, sempre più Lobont. In attesa di Julio Cesar

    Roma, sempre più Lobont. In attesa di Julio Cesar

    A pensarci bene, uno che è soprannominato Pisica—il Gatto, in romeno—in una Roma innamorata dei felini, non poteva che trovarsi bene. Per questo Bogdan Lobont, 35 anni, col tempo, è diventato uno dei pilastri dello spogliatoio giallorosso, tanto da guadagnarsi il sicuro rinnovo (il suo contratto scade a giugno) e da domenica scorsa la promozione a portiere titolare, complice l’elongazione al quadricipite della coscia sinistra di Stekelenburg che lo terrà fuori per una quindicina di giorni. Anzi, forse anche di più. Non a caso a Trigoria sta prendendo quota il partito che lo vorrebbe in porta nelle ultime 5 partite stagionali, perché l’olandese—ormai in partenza—sembra avere in qualche modo staccato la spina. Si vedrà. Di sicuro, dopo aver fatto l’esordio stagionale domenica scorsa col Siena, sabato tornerà a Firenze da ex, dove ha giocato nel 2006-2007.

    Julio Cesar & Rafael Il futuro però avrà altri volti. La Roma da tempo ha puntato Rafael del Santos, che sarebbe arrivato già a gennaio se la trattativa fra Stekelenburg e Fulham fosse decollata prima. Ma il colpo di scena è dietro l’angolo. La dirigenza, infatti, è tornata a interessarsi a Julio Cesar che, dopo la retrocessione del Qpr, potrebbe lasciare la Premier League, nonostante il suo contratto scada nel 2016. In una recente intervista che non è sfuggita a Trigoria, tra l’altro, la moglie dell’ex interista si è detta innamorata di Roma, aprendo a un trasferimento. Detto che sembra esserci anche il Milan, Josias Cardoso, agente del giocatore, ha escluso un ritorno in Brasile del proprio assistito. «Tra due settimane sarò in Europa. Per ora è tutto prematuro».

    Sabatini & Sensibile: che coppia Prematuro come la concretizzazione di trattative giallorosse per il baby Tin Jedvay, 18 anni, difensore centrale della Dinamo Zagabria, e Leandro Paredes, 19 anni, centrocampista del Boca Juniors. Prematuro come il rinnovo di contratto di Walter Sabatini, che a Trigoria raccontano sempre tormentato. In realtà le probabilità che resti sono altissime, ma ci sono voci che lo vorrebbero partente (solo) se la Roma vincesse la Coppa Italia. In ogni caso, aumentano le chance che nello staff giallorosso entri Pasquale Sensibile, ex d.s. della Sampdoria, legatissimo a Sabatini, che domenica scorsa lo ha già spedito a vedere Parma-Lazio. Se giorni fa si è detto di un colloquio «giallorosso» avuto un paio di mesi fa da Pietro Lo Monaco, in caso di (difficile) addio dell’attuale d.s. la candidatura dell’ex Palermo sembra complicata perché, dicono, abituato a una gestione più centralistica che collegiale. A onor del vero, resistono sempre le voci di un Sabatini tentato dalla Sampdoria, però si aggiunge pure che il cattivo trattamento fatto al «suo» Sensibile al momento dell’addio abbia raffreddato i rapporti col club di Garrone, spesso vicino all’universo giallorosso (vedi casi Curci, Guberti e Romero). In ultima analisi, qualora Sabatini decidesse di voltare pagina (ma da vincente), non si esclude addirittura che lui possa ritagliarsi un ruolo di consulente di più società, dirottando magari nel ruolo di d.s. della Roma un uomo di sua fiducia come Sensibile (corteggiato anche dal Padova) o Massara, adesso capo degli osservatori.

    Lo sceicco non molla I titoli di coda li lasciamo a un inquietante gossip che circola da qualche giorno nell’ambiente giallorosso: il possibile ritorno alla carica dello sceicco Adnan Aref al Qaddumi al Shtewi. O almeno, questo è quanto il suo entourage lascia filtrare. Come dire, qualcosa a metà fra una promessa e una minaccia.

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