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    Roma provinciale e Dzeko non segna più

    Roma provinciale e Dzeko non segna più

    Rudi Garcia prova a tirare la coperta verso la difesa e a risentirne è l'attacco. I troppi gol subiti sembravano il problema principale della Roma, travolta a Barcellona dopo aver già affrontato alcune trasferte - Leverkusen e Borisov su tutte - in maniera a dir poco sbilanciata. La prestazione fornita a Napoli dai giallorossi ha ridisegnato il concetto di catenaccio: Pjanic praticamente a uomo su Jorginho e unico sostegno a Edin Dzeko, per il resto tutti dietro la linea del pallone. L'idea era quella di negare la profondità al devastante Higuain di questi mesi: missione pienamente centrata. Ma a che prezzo? 

    DZEKO UOMO SOLO - La Roma, per la prima volta dal 2008, ha chiuso una partita ufficiale senza centrare mai lo specchio della porta. Partire forte nei primi 10 minuti per poi chiudersi a riccio è stata la strategia usata nella gara del San Paolo, per stessa ammissione nel post partita da parte di Garcia. Un mancino a lato di Salah e un colpo di testa flebile di Dzeko fuori dallo specchio sono stati i frutti della pressione iniziale, poi la Roma ha deciso di rimanere bloccata nei suoi 30 metri. Lanci lunghi (ben 90) spesso totalmente privi di senso, con il povero Dzeko costretto a lavorare da solo tra Albiol e l'indemoniato Koulibaly. Un utilizzo svilente del centravanti bosniaco, chiamato a un lavoro di fatica con i compagni lontanissimi dai suoi paraggi. 

    LA ROMA NON SEGNA PIU' - Se nel post BATE c'era chi aveva sottolineato i 24 tiri complessivi, dopo la sfida di Napoli non si è potuto certo dire altrettanto. Nelle ultime quattro gare ufficiali (Atalanta, Torino, BATE e Napoli) la Roma ha trovato la via della rete in una sola occasione, con una punizione di Pjanic che neanche il più ottimista dei tifosi potrebbe definire un tiro in porta. Un gentile omaggio di Padelli e nulla più: tre punti in quattro partite sono il prezzo da pagare per vedere un undici più prudente e che, senza le due "frecce" Salah e Gervinho al top della condizione, sembra non poter contare su uno spartito comune. E' la Roma dei solisti, che al San Paolo ha almeno avuto l'umiltà di difendersi a oltranza e di vedere tutti i calciatori aiutarsi per portare a casa un punto striminzito. 

    MENTALITA' PROVINCIALE - Una squadra spaventata, costretta a dei cambi conservativi (su tutti l'ingresso di Gyomber) anche in un momento della gara in cui il Napoli sembrava sulle gambe. Nonostante la stanchezza, le occasioni nel finale sono state tutte per i partenopei. L'ultimo gol su azione dei giallorossi risale così al derby dell'8 novembre, con la sgroppata di Gervinho a punire una delle peggiori difese del campionato. Prima (rigore di Dzeko) e dopo (i due penalty di Bologna e la già citata punizione di Pjanic) solo gol su palla inattiva. Per risalire la china in campionato e provare almeno a giocarsela con il Real Madrid servirà una mentalità ben diversa.

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