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    Roma: le condizioni di Mourinho per restare, ma l'addio è un'opzione. Ecco i possibili sostituti

    Roma: le condizioni di Mourinho per restare, ma l'addio è un'opzione. Ecco i possibili sostituti

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    Non solo la lotta per la Champions e l'Europa League in palio. Josè Mourinho ha una primavera bollente da dover gestire, ma tra i tanti discorsi quello che sembra scottare di più riguarda il futuro. La situazione è chiara, dal punto di vista contrattuale io ho un anno ancora di contratto. Il calcio è il calcio, a volte i contratti non sono la cosa più importante”. Cosa vuol dire? I pessimisti ci vedono un addio, gli ottimisti una dichiarazione d’amore. La verità la sanno in pochi. Quel che è certo è che Mou a Roma si trova bene e vorrebbe anche restare, ma a condizioni precise che i Friedkin ancora non gli hanno garantito. Il famoso incontro sul futuro non è andato in scena. La proprietà ritiene che il contratto in essere basti per garantire il progetto triennale studiato al momento dell’arrivo dello Special One nella capitale. Josè, però, pretendeva una crescita tecnica che a suo modo di vedere non c’è stata.

    I NOMI - L’addio di Zaniolo a stagione in corso senza arrivare a un sostituto ha incrinato ancora di più le poche certezze. E i paletti dell’Uefa non permettono di sognare. Mourinho conosce i limiti, ma sa come poter rinforzare la squadra grazie soprattutto ai tanti parametri zero. Ma vuole carta bianca, e questo non è ancora garantito.  Tradotto: senza un piano sicuro Mou potrebbe anche risolvere il contratto come peraltro è avvenuto in carriera già a Londra, Milano e Madrid. I Friedkin, ieri presenti all’Olimpico, aspettano. Ma in caso di addio non possono farsi trovare impreparati. I nomi liberi sono tanti. C’è Antonio Conte che però sarebbe ancora più pretenzioso di Mou, e di conseguenza non sembra il profilo ideale. Stesso discorso per Pochettino che aspetta una chiamata dal Real Madrid. Più alla portata profili in grande crescita come De Zerbi e Thiago Motta. Il secondo darebbe maggiore continuità col progetto dello Special One e piace non poco alla dirigenza romanista. 

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