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Roma, Montella: 'Un giorno potrei tornare'
Parlando di pazzia, è stato in questa casa che nel 2012 disse no alla Roma? La vulgata racconta che mise alla porta Baldini e Sabatini.
“Non è andata proprio così (ride, ndr ). Con Franco non ho avuto problemi, mentre con Sabatini ci sono stati screzi durati fino a un chiarimento. Motivi? Vari. Avevo dato le mie condizioni. Mi sembrava giusto. Se diventi l’allenatore della Roma, devi essere rispettato a priori. Se non ti senti così, meglio non fare niente. Ma nessun rimpianto. La Roma è rimasta qualcosa d’incompiuto. Chissà, sono ancora giovane (ride, ndr )”.
Dopo i litigi del 2001, adesso capisce meglio il punto di vista di Capello? Cioè, lei schiererebbe tutti insieme Totti, Delvecchio, Batistuta e Montella?
“Difficile, dipende anche dagli altri in campo. Magari si potrebbe farlo per sbloccare la partita. Adesso Capello l’ho capito, ma non sempre. Io comunque avevo un carattere non facile per i tecnici. Forse era il mio modo per rendere al meglio. Ecco, quello non è stato fra i miei periodi più felici. Ero sempre arrabbiato”.
Dopo la Juventus chi c’è?
“Al momento dietro c’è proprio il Napoli, poi Inter e Roma. I nerazzurri si stanno rinforzando in modo giusto e Monchi con i giovani è una garanzia”.