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    Roma, lo strano caso di Gerson: 16 milioni, il vero ruolo e il Pallone d’Oro

    Roma, lo strano caso di Gerson: 16 milioni, il vero ruolo e il Pallone d’Oro

    “Da trequartista fa fatica”. Con la firma di Luciano Spalletti l’ennesima bocciatura è servita per Gerson, il vero oggetto misterioso di questo inizio di stagione in casa Roma. Sembra lontana una vita quella settimana di un anno fa quando Walter Sabatini, ds giallorosso storicamente invaghito di talenti sudamericani, strappa questo gioiello brasiliano alla concorrenza del Barcellona e della Juventus. I blaugrana hanno un’opzione, non vogliono mollarlo, la Roma sborsa 16,6 milioni di euro più bonus vari per accontentare il Fluminense più un famoso premio promesso al Barça in cambio del via libera, ovvero una percentuale economica in caso di vittoria del Pallone d’Oro per Gerson con la maglia giallorossa negli anni a venire. Oggi, visto l’inizio del brasiliano, sembra quasi uno scherzo.

    TRA RUOLO E FUTURO – Cosa sta succedendo a Gerson? Va ricordato che si tratta di un classe ’97, giovanissimo dunque ma arrivato a Roma in anticipo nel gennaio scorso proprio per ambientarsi con calma. E con l’esperienza accumulata al Flu da protagonista in prima squadra nonostante l’età. Tutto inutile fin qui, Sabatini crede tantissimo in Gerson tanto che ha occupato uno dei due posti da extracomunitari per la Roma (“giocherà tanto, vedrete”, parole sue) eppure Spalletti non è convinto. Quei 16 milioni oggi sono un fardello, per l’allenatore Gerson è “una mezz’ala a tutto campo, ma deve migliorare nella fase difensiva”. Già, la fase difensiva, questa sconosciuta per quel talento che in Brasile ha sempre fatto l’esterno offensivo puro o al limite il trequartista, all’occorrenza la punta, mai utilizzato sulla linea dei centrocampisti. E adesso si sente snaturato. Tanto che l’ipotesi prestito si fa strada, l’Empoli ci pensa visti gli ottimi rapporti con la Roma, intanto Gerson deve pensare a convincere. Perché non c’è già più tempo da perdere. 

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