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Roma, le pagelle di CM: Ghost Abraham. Zaniolo lotta ma non morde
Rui Patricio 5: La punizione furba ma non irresistibile di Ibra è una grossa colpa tra posizionamento della barriera e mancata reattività quando fa un passo nella direzione sbagliata. Decisamente meglio su quella di Theo a fine primo tempo. Niente da fare sul rigore. Nei big match non brilla mai.
Karsdorp 5: Commette il fallo da cui nasce il gol di Ibra ma non gliene se può fare una grossa colpa. Quelle sono altre. Nel primo tempo i suoi cross sono tanto precisi quanto poco compresi dai compagni. Nella ripresa non li comprende nemmeno lui. E infatti ne sbaglia a profusione oltre a una serie di passaggi di ben più semplice analisi. (35’st Shomurodov sv)
Mancini 5,5: Un occhio e mezzo su Ibra, e l’altro mezzo su Leao che spunta come le lumache dopo un acquazzone. La concentrazione è massima così come il grado di caparbietà con il quale va a contendere ogni pallone. L’attacco del Milan è davvero una brutta bestia da domare e alla lunga ne subisce le conseguenze. L'ultimo a mollare nel finale.
Ibanez 5,5: Al quarto d’ora con l’ultimo ciuffo di capelli leva ad Ibra un pallone comodo comodo. E non è l’unico intervento da risolutore del brasiliano che lo scorso anno in partite così avrebbe rischiato il patatrac molto tempo prima. Anche quello su Ibra è da rivedere. Fatto sta che era partito in ritardo.
Vina 5,5: La prima nota è incisiva e per poco non porta al gol. Poi è aggredito da Calabria ad ogni sospiro e lui fa davvero poco per rendergli la vita difficile. Ha mezzi fisici e caratteriali tipici da uruguagio, manca però tanta tecnica. (23’st Perez 6: entra per provare a creare il primo tiro verso lo specchio della porta. Lo tenta, ma trova all’ultimo respiro le mani di Tatarusanu)
Cristante 5,5: Spazza e rilancia con eccessivo allarmismo nel primo quarto d’ora. Colpa anche dei cambi di direzione dell’attacco milanista che lo costringono spesso sulla difensiva. Il resto della partita è sempre ad antenne dritte cercando di cambiare il vento di una partita nata male e finita peggio.
Veretout 5,5: Ha un alter ego come Bennacer da tenere a bada ma anche da intimorire appena possibile. Non è un’impresa facile ma in altri tempi il francese avrebbe provato a suonare la carica senza spaventarsi degli effetti collaterali
Zaniolo 6: Usa troppa foga quando si becca un giallo dopo 7 minuti per un calcio d’angolo non assegnato e anche quando serve involontariamente di ginocchio Leao. Per il resto è l’unico a provare la sgroppata spacca Milan anche in momenti di estrema confusione. E’ pure sfortunato nel finale quando Kjaer gliela leva quasi sulla linea di porta.
Pellegrini 6: Due minuti e mezzo per il primo brivido nella notte delle streghe. L’altro scherzetto rischia di arrivare al 14’ su rimpallo, ma il tiro di Lorenzo è troppo strozzato. Due occasiono ghiotte. Nella ripresa dopo l’uscita di Abraham trova maggiore spazio centralmente e fa espellere Theo Hernandez. Mal accompagnato però.
Mkhitaryan 4,5: . L’armeno non ricambia col sorriso la fiducia ma con una serie di nuovi errori soprattutto quando c’è da cucire l’ultimo passaggio per arrivare in area milanista. Evanescente e precipitoso tanto da costringere Mou a lasciarlo per la seconda volta di fila negli spogliatoi. Urge pausa di riflessione. (1’st Afena-Gyan 6: Il ragazzino del Ghana non trema. Chiedergli di cambiare il volto di partite così però è esagerato)
Abraham 4,5: Kjaer lo sovrasta come aveva fatto Ceppitelli mercoledì. Così Mou gli regala di nuovo la spalla Felix, ma la musica non cambia. E stavolta è bocciato senza alibi. E’ tempo di rimettersi a lavorare sodo. (19’st El Shaarawy 6,5: gol dell’ex. Che vale poco ma alimenta le speranze nel finale)
Mourinho 5: Meno concentrazione rispetto al Napoli, stesso veleno in panchina invece. La Roma concede quel tanto che basta a Ibra ma crea solo aspettative davanti. All’ultimo passaggio, infatti, Pellegrini e compagni sembrano soffrire di ansia da prestazione. Una apatia offensiva improvvisa che ha colto la Roma da qualche settimana a questa parte. E che impone seri interrogativi. Al netto dell’arbitraggio di Maresca. Ferma anche il personale record di imbattibilità in casa.