Pizarro in questa stagione ha giocato poco. Per essere precisi, 774 minuti su 1440 totali in campionato. E se a parziale scusante ci sono i contrattempi ai quali il cileno è andato incontro, anche il tecnico si è lasciato sfuggire come non sia solo il fattore fisico a pesare: 'Il punto è che il ragazzo non c'è stato per un po'. Ho una rosa ampia e molti hanno fatto bene in sua assenza'. Tradotto: qualcuno, se non più di qualcuno, ha dato all'allenatore le stesse garanzie. E' probabile che con il 4-3-1-2, dovendo supportare Menez e due attaccanti, Ranieri preferisca un centrocampo di mediani a supporto della difesa. Lecito: basterebbe dirlo, magari anche al diretto interessato.

L'altro scontento è Vucinic. Nella rotazione voluta dal tecnico è quello che sinora ha giocato meno. I problemi fisici, sommati all'arrivo di Borriello e all'esplosione di Menez, le cause. Anche in questo caso i numeri sono lì a testimoniarlo: Borriello ha giocato 1.566 tra campionato e Champions (1.148 più 408), Totti 1.436 (982 più 454) e Vucinic solo 814 (601 più 213). Un notevole passo indietro per il montenegrino, che nella passata stagione era stato il protagonista principale della rimonta sfumata in extremis. I malumori per lo scarso impiego continuano con Doni (anche se gli infortuni di Lobont - problema traumatico muscolare al polpaccio - e Julio Sergio, gli permetteranno di scendere in campo contro il Milan), Baptista, Okaka (che ha già fatto sapere di voler andar via a gennaio), Cicinho, Rosi (riscattato con la promessa di giocarsi il posto con Cassetti ma poi relegato dopo Napoli-Roma ad un paio di apparizioni con Juventus e Fiorentina), Riise (contrariato per qualche esclusione di troppo) e Adriano.

(Il Messaggero)