Roma, Juan e Kjaer: destini incrociati
La storia dell'ultimo anno di Juan e Kjaer è legata a doppio filo, fin dall'arrivo del danese. La trattativa per il suo acquisto è durata alcune settimane e si è conclusa proprio all'ultimo giorno utile di mercato. La Roma, infatti, non voleva assecondare le ingenti richieste economiche del Wolsfsburg, in attesa di scoprire l'entità dell'infortunio a cui era andato incontro precedentemente il brasiliano. Il braccio di ferro è stato successivamente vinto dalla società giallorossa grazie all'accordo sul diritto di riscatto e non sull'obbligo, come da prima richiesta dei tedeschi. Kjaer ha giocato bene le prime due partite contro Inter e Siena, poi è giunta l'espulsione nel derby a minargli la fiducia, infine l'infortunio di Udine.
Fuori Kjaer, dentro Juan. Applausi al brasiliano, fischi per il danese. Ultimo atto, domenica scorsa: la stracittadina a rappresentare ancora una svolta. I cori razzisti rivolti a Juan, il pianto del figlio, il crac del suo ginocchio. Due mesi fuori, campionato finito, si ristabilirà in pieno svolgimento di calciomercato. Avrà ancora un anno di contratto, ma di fronte ad una buona offerta la Roma prenderebbe in considerazione l'ipotesi di addio anticipato, oltretutto ora anche la volontà dello stesso giocatore di rimanere rischia di esser minata dopo i fattacci del derby. Il Flamengo è pronto a compiere il primo passo.
Nelle prossime dodici partite, allora, spazio a Kjaer. Luis Enrique non lo ha giudicato in grado di giocare a Bergamo, quando avrebbe potuto sostituire Juan diffidato (quanti incroci), ma adesso con una squadra in versione relax, ha la possibilità di dare il suo meglio per essere confermato da Sabatini. Un'operazione complicata. I sette milioni da versare nelle casse del Wolfsburg sono tanti.