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    Roma indegna, giustamente fischiata e insultata: Ranieri non ha una squadra

    Roma indegna, giustamente fischiata e insultata: Ranieri non ha una squadra

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Il Napoli ha passeggiato sulle macerie di una squadra demolita ben prima che la partita iniziasse. La Roma avrebbe perso contro qualunque altra squadra per il semplice fatto che non era una squadra. Primo tempo senza niente, ma chiuso immeritatamente sull’1-1. Secondo tempo di totale distruzione, con altri tre gol incassati, con errori assurdi, individuali e collettivi, con sbandate paurose. La Roma non c’è più. Se a Ferrara aveva raggiunto il punto più basso della sua stagione, stavolta ha scavato per scendere ancora più giù. Il Napoli c’è sempre e all’Olimpico ha giocato il suo bel calcio, anche senza Insigne e Zielinski. Poteva segnare ancora di più, è stato troppo superficiale nel primo tempo, molto più cattivo nel secondo ed è tornato a casa solo con buone notizie: gol-capolavoro di Milik, gol e assist di Verdi, gol di Mertens che ha raggiunto Cavani, con 78 gol, al 4º posto dei migliori marcatori di tutti i tempi con la maglia del Napoli in Serie A, e al 5° posto Antonio Vojak con 103 reti in tutte le competizioni. Ancelotti ha schierato in tutto 5 attaccanti e solo Ounas non è riuscito a segnare.

    FANTASTICO MILIK - Il gol dell’1-0 mischiava tre prodezze napoletane a tre nefandezze romaniste. Nemmeno due minuti di gioco, Mario Rui è stato lesto a servire Verdi che si è accentrato e quasi al limite dell’area, con un pallonetto (prima prodezza) di sinistro, ha lanciato Milik che ha agganciato la palla di tacco (seconda prodezza, il vero capolavoro) e di sinistro (terza prodezza) l’ha scaraventata al volo sul primo palo. Santon (primo errore) aveva tardato la chiusura su Mario Rui, De Rossi (secondo errore) non ha seguito Verdi e Fazio (terzo errore) non ha capito assolutamente niente di quanto stava combinando Milik. Nessuna traccia della Roma, dominava il Napoli, ma se il primo tempo è finito 1-1 è stata solo per colpa sua. Anzi, a guardare dentro la partita andrebbe paradossalmente giudicata in modo meno comprensivo la squadra di Ancelotti che quella di Ranieri. Il motivo è semplice: la Roma non sembrava una squadra, al contrario del Napoli che avrebbe dovuto alzare il ritmo per mettere definitivamente a tappeto i giallorossi. Invece il Napoli si è accontentato del vantaggio e del controllo del gioco. O non ha capito che stava dominando perché dall’altra parte non c’era avversario (ed è comunque un errore) o lo ha capito ma non ha forzato perché si sentiva già a posto così. Tuttavia, gli azzurri hanno avuto altre due nitide occasioni per raddoppiare, la prima Verdi l’ha stampata sul ginocchio di Olsen (assist di Mertens), la seconda è diventata gol, ma annullato per un piede di Milik, l’autore della rete, in fuorigioco: in quella circostanza, se Mertens avesse concluso e segnato, il gol sarebbe stato valido.
       
    MA LA ROMA DOV’ERA? - Ha fatto impressione il primo tempo della Roma. Preso il gol all’inizio, non è mai entrata in partita. Dietro teneva solo Manolas, sempre in aiuto allo sbandante Fazio, a sinistra Kolarov (al rientro) non attaccava e non teneva a freno Callejon, a destra Santon e Cristante non si capivano mai; in mezzo era una sofferenza continua con gli errori di misura di Nzonzi; quanto agli attaccanti, Schick veniva impiegato soltanto per rincorrere Mario Rui e Dzeko era raggiunto dai lancioni della difesa solo che, con la squadra indietro di 30 metri, erano palle perse.
       
    SOLO NAPOLI - Alla squadra di Ancelotti mancava solo la cattiveria, il resto c’era tutto. Il palleggio di Fabian Ruiz, gli attacchi sugli esterni di Mario Rui (ottimo) e Hysaj (bravo), la ricucitura di Callejon, la rifinitura di Mertens e Verdi, la classe di Milik e dietro quel colosso di Koulibaly dominava su Dzeko e su qualunque altro romanista. Poteva e doveva chiudere il primo tempo segnando almeno due gol.
       
    RIGORE BEFFA - Invece all’ultimo assalto (era il 47'06", il recupero di 2' era finito da 6"), la Roma ha pareggiato con un calcio di rigore di Perotti. Nella stessa azione, di falli da rigore ce n’erano due, un tocco di mano di Mario Rui sul colpo di testa di Nzonzi e l’intervento di Meret sullo stinco di Schick. Calvarese ha deciso per il secondo. L’uno a uno era il risultato più infedele alla partita di tutto il campionato.
       
    ROMA DEMOLITA - Ma il Napoli era davvero troppo per l’imbarazzante, spaventosa, indegna Roma di questa partita e di questo periodo. Gli azzurri non hanno commesso lo stesso errore del primo tempo, anzi, l’hanno capovolto: la bontà d’animo è diventata rabbia e in 10 minuti hanno chiuso la partita. Sul 2-1 è stato pesante e decisivo l’errore di Olsen che ha...bucato la palla in tuffo basso sul cross da destra di Callejon: comodamente Mertens ha appoggiato la palla in rete. Poi Verdi ha impreziosito la sua partita con la rete del 3-1 dopo l’assist per l’1-0 di Milik. E’ successo con un contropiede che il Napoli ha condotto in 4 contro 2 (dai, questo non si può fare) da Fabian Ruiz, tocco al centro per Verdi, controllo di destro, tiro di sinistro, palla in rete e partita chiusa. Va detto che l’azione era partita da un’entrata in scivolata (e sbagliata anche per questo) a metà campo di De Rossi su Ruiz.
       
    CON OUNAS E ZANIOLO - Si è fatto male Mertens ed è entrato Ounas, poco dopo Ranieri ha messo Zaniolo per cercare un po’ di luce, è uscito Schick e l’Olimpico lo ha sepolto di fischi: per cercare di tornare il giocatore della Samp, deve lasciare la Roma. Va detto che una certa reazione romanista c’è stata, un tiro di Cristante è stato respinto da Meret sulla testa di Nzonzi e da lì la palla si è stampata sulla traversa. Sono entrati Malcuit e Younes, che ha segnato il gol del 4-1, schiantando definitivamente la Roma. Ormai bisognava pensare solo alla Fiorentina, attesa mercoledì all’Olimpico e già avvantaggiata dalle squalifiche di Manolas e Kolarov, diffidati e ammoniti da Calvarese. Così Ranieri a 10' dalla fine ha tolto De Rossi e Perotti, gli unici a salvarsi, almeno per l’impegno, per far entrare Kluivert e Ünder. Non c’era solo la pesante sconfitta interna ad allargare le dimensioni della crisi romanista, ma anche questa serie di dati spaventosi: non perdeva due partite di fila in Serie A dal maggio 2014; non subiva almeno 4 gol in casa dall'ottobre 2014 (1-7 contro il Bayern Monaco) in tutte le competizioni; è arrivata all’ottava sconfitta in campionato, come non succedeva dal 2012-13 (saranno 12 a fine stagione), chiuso al 6º posto; non perdeva in casa da 9 partite ufficiali. L’Olimpico ha salutato la sua squadra sommergendola di fischi e insulti. Inevitabile.


    IL TABELLINO

    Roma-Napoli 1-4 (1-1 primo tempo)

    Marcatori: 2′ Milik, 45+2′ Perotti, 4'st Mertens, 9'st Verdi, 36'st Ounas
    Assist: 2' Verdi, 4'st Mertens, 9'st Ruiz

    Ammoniti: 14′ Schick, 18′ Maksimovic, 37′ Manolas, 38′ Dzeko, 43′ Milik, 21'st Kolarov 

    Roma (4-2-3-1): Olsen; Santon, Fazio, Manolas, Kolarov; Nzonzi, De Rossi (37'st Kluivert); Schick (17'st Zaniolo), Cristante, Perotti (37'st Under); Dzeko.
    All: Claudio Ranieri.

    Napoli (4-4-2): Meret; Hysaj (23'st Malcuit), Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui; Callejon, Allan, F. Ruiz, Verdi (37'st Younes); Milik, Mertens (14'st′ Ounas).
    All: Carlo Ancelotti.

    Arbitro: Calvarese

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