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Roma imbarazzante: Pallotta, il vero colpevole è Sabatini
Quasi inutile tornare sulla partita di Champions che ha trascinato Garcia agli ottavi a conclusione di un girone pieno di inciampi e umiliazioni, dal 6-1 del Camp Nou al miserrimo punto strappato ai bielorussi in due partite: diciamo solo che non ricordiamo una squadra qualificarsi sommersa dai fischi, peraltro strameritati. Vale invece la pena concentrarsi sui colpevoli di questo scempio.
A Roma da un po' va di moda scaricare le responsabilità su Garcia, che certamente sta sbagliando moltissimo; i tifosi se la sono presa con i giocatori, regalando loro - con apprezzabilissima goliardia - cinquanta chili di carote. A noi sembra però che si stia perdendo di vista il principale colpevole della crisi giallorossa: Walter Sabatini.
Di recente Sabatini ha reso pubblico un suo pensiero che a Roma ha fatto molto discutere: i calciatori li scelgo io, al massimo mi consulto con il tecnico. Giusto così, perché poi gli allenatori passano e i giocatori restano alla società, ed è normale che questa punti su elementi nei quali crede per il presente e per il futuro. Quando poi si cominciano a tirare le somme, però, è altrettanto opportuno che delle decisioni sbagliate risponda chi quelle decisioni ha preso. E allora: chi ha venduto Romagnoli, Yanga-Mbiwa e Astori e ha pensato fossero sufficienti Rudiger e tal Gyomber a rimpiazzarli? Chi ha mandato via Ljajic, si è tenuto Iturbe e ha comprato Iago Falque, rafforzando l'Inter con quello che si sta dimostrando nettamente il migliore dei tre? Chi è l'artefice di questa raffica di capolavori? Lo stesso che nel gennaio scorso ha disintegrato la Roma con Ibarbo, Doumbia, Spolli, allontanandola definitivamente dalla Juve: Walter Sabatini, già.
Sabatini, uomo forte della proprietà americana, viene generalmente dipinto come il mago del mercato. Di certo ha scoperto tanti meravigliosi giovani, così come ne ha strapagati molti che erano tutto fuorché fenomeni. A Roma sta per stabilire un piccolo record: è arrivato alla quinta stagione senza conquistare nemmeno una coppetta. Il club giallorosso storicamente non ha mai vinto troppo, però negli ultimi quarant'anni quasi mai è rimasto completamente a secco per un intero lustro, anche quando aveva disponiblità economiche inferiori rispetto a oggi. Ce la farà Sabatini? Aspettiamo la fine della stagione per saperlo. Intanto sarebbe opportuno che Pallotta cominciasse a farsi una domanda: sbagliano davvero i tifosi a fischiare una squadra come quella impresentabile vista contro il Bate Borisov oppure ha sbagliato lui, il presidente, ad affidarsi a un management che finora non ha portato né trofei, né gente all'Olimpico, né il tanto sbandierato nuovo stadio?
Stefano Agresti