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  • Roma, i Sensi fuori:| Via al futuro targato USA

    Roma, i Sensi fuori:| Via al futuro targato USA

    Si chiude un'era durata diciotto anni. Rosella Sensi dice addio alla Roma: l'impero costruito dal padre Franco nel '93 passa oggi, de facto, in mani americane. E pazienza se per vedere il nome di DiBenedetto inserito tra quello dei membri del consiglio d'amministrazione della Roma servirà attendere ancora.
     
    ADDIO SENSI, INIZIA L’ERA AMERICANA – Con le dimissioni da presidente del cda Rosella ha voluto chiudere i 18 anni di gestione Sensi. Stamattina, il cda della Roma ha accolto le dimissioni dell’ormai ex numero uno del club, che ha rimesso anche le proprie deleghe, insieme a quelle della madre Maria, della sorella Silvia, e di Angela Nanni. Spalancando, invece, le porte del consiglio romanista a due uomini della nuova proprietà a stelle e strisce: il legale Mauro Baldissoni, che ha curato la trattativa per l’acquisto del club da parte di DiBenedetto, e Claudio Fenucci, che avrà poi deleghe per la firma dei contratti (e non solo) che consentiranno al club piena operatività dal punto di vista organizzativo e sportivo. Con loro, verranno cooptati all’interno del cda anche altri due elementi di Unicredit, che dividerà con la DiBenedetto Llc il controllo – 60 per cento agli americani, 40 alla banca – della nuova società: Paolo Fiorentino, COO dell’istituto – a borsa chiusa un comunicato ufficializzerà la situazione e i ruoli, per lui si era parlato di una nomina da presidente che però non è ancora confermata – e Bernardo Mingrone, uomo in quota Unicredit e già inserito nel board di Neep Roma Holding. In attesa che l’assemblea dei soci (non può essere fissata prima di 30 giorni da oggi) nomini Tom DiBenedetto vertice di un nuovo consiglio d’amministrazione: di fatto, inizia a definirsi la struttura di quello che sarà il governo romanista dell’era americana.


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