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Roma, Di Francesco: 'Voglio un trofeo. Alisson resta. E sul rinnovo...'
Quali sono le esigenze della squadra per il prossimo anno?
Valuteremo in questi giorni cosa andare a toccare, ma non troverete spiragli dal punto di vista dei nomi, anche perché è giusto che in questo momento mantenere il riserbo.
Più che nomi, i ruoli…
Da tutte le parti, difesa, centrocampo e attacco. È giusto che quando si va a riformare una squadra si va a guardare in tutti i reparti, perché se ci si vuole migliorare bisogna fare valutazioni in generale: i calciatori, chi sta sotto contratto e chi meno.
Un commento sulla mancata convocazione di Nainggolan.
Mi dispiace per lui, ma era nell’aria. Il fatto che fosse stato convocato in maniera alterna poteva far pensare al fatto che non venisse convocato. È anche il sistema di gioco che adotta il Belgio che non lo aiuta. È un giocatore importante, sono scelte del tecnico.
C’è stato all’inizio del tuo cammino un po’ di scetticismo?
Sì, l’ho avvertito ed è normale. L’importante è rimanere consapevoli dei propri mezzi e trasmettere il proprio pensiero all’idea di calcio. La nostra forza dev’essere quella di mantenere all’interno del gruppo una serietà e un modo di lavorare che porta risultati. Alla fine non si è vinto niente, ma anche cambiare qualcosa all’interno di un contesto è un piccolo successo, che un domani spero possa arrivare anche in campo.
Il giudizio sulla stagione?
In Europa straordinario, in semifinale volevamo ambire a qualcosa di importante. Quella mezz’ora di Liverpool ci ha tolto qualcosa, abbiamo dimostrato di poter competere e battere il Liverpool. In campionato abbiamo avuto un momento di difficoltà: anche da questi nasce un percorso di crescita, vale per noi e per i ragazzi.
Avete fissato un incontro per il rinnovo?
È l’ultimo dei problemi, troveremo sicuramente un accordo. Non abbiamo nemmeno parlato, quello che è più importante è capire cosa fare per migliorarci. Il bene della Roma è in campo ma anche fuori, vogliamo migliorare insieme.