L'INVOLUZIONE
In quest'ultimo periodo si era detto che quando Koopmeiners è in campo il centrocampo della Juventus è più quadrato e organizzato. E anche i compagni di reparto ne traggono giovamento, dal punto di vista tattico e tecnico. Per dirla alla Thiago Motta: "E' un calciatore speciale per ciò che trasmette a tutti i compagni. Fa un gran bene per la squadra". In secondo luogo, si è sottolineato nelle settimane precedenti il fatto che l'orizzonte non poteva che essere positivo: la diatriba con l'Atalanta, che è stata pesante sul piano nervoso e ha condizionato la preparazione estiva di Koopmeiners (oltretutto reduce dall'infortunio che lo aveva costretto a saltare gli Europei), era ormai alle spalle da tempo. E anche l'infortunio era stato assorbito. Dopo i 19 minuti con il Parma, al rientro dall'infortunio, i 90 minuti di Udine sembravano rappresentare il nuovo inizio dell'avventura di Koopmeiners alla Juventus. In quell'occasione, il 2 novembre, Motta diceva: "Oggi non l'ho visto sofferente dal punto di vista fisico. È un calciatore diverso, siamo contenti di averlo. Il gol arriverà anche per lui". Dal quel momento ci si sarebbe aspettati una crescita, che però non è arrivata: una partita sufficiente contro il Torino, prima della sosta, e poi la pessima prestazione contro il Milan. In mezzo, sì, è arrivato il primo gol stagionale, in nazionale contro l'Ungheria. Quanto dovrà attendere ancora la Juventus per ammirare anche in bianconero il vero Koopmeiners? Ad oggi si può dire che l'affarone lo abbia fatto l'Atalanta capolista.
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